Frosinone/Il dipendente si è difeso in
aula sostenendo che il denaro, già restituito, gli serviva per pagarsi le cure
mediche
Intasca i soldi dei ticket:
condannato
Due anni e quattro mesi a un
dirigente Asl di Alatri: ha sottratto 160 milioni
di RAFFAELE CALCABRINA
Peculato all'Asl:
una condanna ed una assoluzione per due dipendenti in servizio ad Alatri. Ad
essere condannato a due anni e quattro mesi è Angelo Zomparelli, 61 anni di
Frosinone, dirigente dell'ufficio economato, accusato di essersi appropriato,
nel 1997, di 160 milioni dell'azienda. Per far fronte alle proprie spese
mediche, ha sostenuto il dirigente nel corso del processo. Era stato lo stesso
Zomparelli, reo confesso, ad interessare i vertici dell'Asl e a collaborare con
le ispezioni effettuate. Zomparelli aveva anche restituito la somma di cui si
era impossessato. Il denaro in questione era frutto dei pagamenti dei ticket
sanitari e dei versamenti fatti dagli utenti ed era lo stesso Zomparelli
incaricato di versare il denaro in banca. Il pubblico ministero del tribunale di
Frosinone, Vittorio Misiti, aveva sollecitato al collegio giudicante una pena a
19 mesi di reclusione. «Alla luce degli elementi acquisiti - ha detto Misiti
-non si può non concludere se non per l'affermazione della responsabilità penale
dell'imputato». La difesa di Zomparelli (avvocati De Cesaris e Marchignoli) ha
fatto leva sul comportamento dell'imputato che ha «ammesso la propria
responsabilità, ha restituito il denaro ed ha offerto piena collaborazione con
gli ispettori dell'Asl ancor prima che la vicenda prendesse una rilevanza
processuale», chiedendo il minimo della pena e la sospensione condizionale della
stessa. I giudici hanno invece comminato a Zomparelli una condanna a ventisei
mesi, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Inoltre l'Asl
(costituitasi parte civile attraverso l'avvocato Mazzenga) otterrà in sede
civile il risarcimento dei danni. La difesa ha già preannunciato appello.
Per un altro episodio, invece, il tribunale ha assolto, "per non aver
commesso il fatto", Fabio Tagliaferri, 35 anni di Alatri, anch'egli dipendente
dell'Asl di Alatri. L'uomo era accusato di essersi impossessato di quattro
milioni e mezzo di lire nell'aprile del 1998. Lo stesso pubblico ministero, non
essendo stata raggiunta la prova della responsabilità dell'imputato, aveva
chiesto l'assoluzione. La difesa (avvocati Pavia e Maggi) aveva sempre sostenuto
la totale estraneità ai fatti di Tagliaferri, che tra all'epoca non era
impiegato presso l'economato, dove erano custoditi i soldi dell'Asl in attesa di
essere versati in banca.
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