ASL NELLA BUFERA
Foglietta: «Basta accuse al manager,
aspettiamo un anno, poi la verifica»
di RAFFAELE CALCABRINA Scende
in campo a difesa del manager dell’Asl Alessandro Foglietta, presidente della
commissione regionale Sanità. I continui attacchi sferrati all’indirizzo di
Cavallotti dall’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Iannarilli
(Forza Italia), che ha praticamente chiesto la testa del manager, hanno indotto
Foglietta (di Alleanza nazionale) a schierarsi apertamente.
«La verifica del manager andrà fatta come stabilito fra 12 mesi», dice
Foglietta in risposta a Iannarilli che ne vorrebbe subito una. «Esistono
difficoltà oggettive per il rinnovamento, ma l’Asl sta andando avanti nel
modo migliore - prosegue l’esponente di An -. Vanno realizzati gli obiettivi
prefissati che sono l’apertura di nuove specialità quali neurochirurgia, il
polo oncologico e cardiochirurgia».
Non trova strani i continui attacchi di Iannarilli?
«Ognuno si assume le responsabilità delle polemiche. Ma di questo ne dovremmo
discutere nelle sedi più opportune. Si tratta di attacchi che non mi
sorprendono perché non vanno da nessuna parte».
Alla base di ciò i contrasti fra il manager ed il direttore amministrativo
Andreina Raponi?
«I problemi con la Raponi mi interessano relativamente. Qui c’è da lavorare
per migliorare».
E sulla selezione per i barellieri?
«C’è ancora da mettere a posto qualcosa sul profilo amministrativo, ma c’è
tanto bisogno di personale. E, purtroppo, dovendo contenere le spese, questo
crea non poco disagio».
Altre polemiche contro l’Asl sono nate dalla decisione di spostare
dermatologia, oculistica e psichiatria dall’ospedale di Frosinone a Ceccano.
«Gli spostamenti vanno analizzati tenendo presente che Frosinone deve avere
spazi adeguati. Questi spostamenti servono a decongestionare l’ospedale e
creare nuovi spazi, ma vanno studiati attentamente. Bisogna comunque tener
presente che anche gli altri ospedali vanno valorizzati», conclude Foglietta.
Contro Cavallotti si schiera, invece, l’assessore alla Sanità del comune
di Frosinone, Sandro Lunghi.
«La Regione deve adoperarsi con ogni mezzo per far recedere il manager dai suoi
programmi finalizzati a trasferire i tre reparti a Ceccano - dice Lunghi -
penalizzando non solo l’intero settore medico, ma anche e soprattutto i
cittadini di Frosinone. Ceccano, tra l’altro, non è collegato a Frosinone con
il servizio pubblico di trasporto».
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