Frosinone/Tensione in
ospedale Reparti trasferiti, monta la protesta dei medici «Abbiamo di fronte un muro di gomma. Abbiamo saputo da altri dei
trasferimenti dei reparti di dermatologia, oculistica e psichiatrica
dall'ospedale di Frosinone a
quelli di Ceccano (i primi due)
e Sora (psichiatria). E come
abbiamo tentato di discuterne, ci siamo ritrovati solo porte sbarrate». A
parlare sono i lavoratori, medici e infermieri, che non si Rassegnano ai
trasferimenti. «Non ci hanno mai chiamato per una riunione per definire i
dettagli dell’operazione - denuncia un medico del reparto di oculistica -. La
speranza è che in extremis ci sia un ripensamento». Il reparto di oculistica
dell'Umberto I° di Frosinone effettua 40 interventi chirurgici, e 350 visite
ambulatoriali a settimana; dispone di 15 posti letto, di 8 medici e di una
ventina di infermieri. In che stato versa il reparto? «Il reparto va
ristrutturato - continua il medico - d'inverno ci sono infiltrazioni d'acqua.
Mentre gli spazi che abbiamo sono anche troppi, rispetto alle esigenze». Il
manager dell’Asl Carmine Cavallotti giustifica i trasferimenti (previsti per settembre) con la necessità
di aprire a Frosinone i nuovi reparti di ematologia, neurotraumatologia e
oncologia. «Non abbiamo più spazi - ha
detto Cavallotti - e in attesa
dell’apertura, nel 2004, del nuovo ospedale di Frosinone in via Fabi, i tre
reparti saranno temporaneamente trasferiti». «Abbiamo avuto un incontro con i
primari per informarli degli orientamenti dell’azienda», spiega Saverio Celletti direttore sanitario
dell'ospedale del capoluogo. «L'Asl ha tutto l'interesse al miglioramento dei
servizi - continua Celletti -. Il potenziamento riguarda un'intera area e non
una singola struttura. I servizi vanno erogati ad un bacino di utenza di 140
mila abitanti. Dal primo giugno, infine, abbiamo anche il primario di
ematologia; ma per rendere funzionale il reparto servono nuovi spazi». «Non
discutiamo il potenziamento - replicano alcuni medici interessati al
trasferimento (che chiedono l’anonimato) - ma certamente restiamo perplessi di
fronte a decisioni che mortificano il lavoro finora svolto da reparti
importanti. Prendiamo "Psichiatria", ad esempio, che in un anno ha garantito oltre mille interventi di
pronto soccorso e più di 700 consulenze interne: come si fa a cancellare una
struttura (al massimo sarà sostituita con un day hospital) che ospita pazienti
che vengono persino da Roma? Come si fa a non considerare che i posti-letto (9
in tutto) sono sempre coperti e, anzi, andrebbero potenziati?» In verità già
esiste un progetto per ampliare il reparto di Psichiatria dell’ospedale di
Frosinone (i posti-letto da 9 passerebbero a 15), ma tale elaborato è sempre
rimasto chiuso in un cassetto. «Eppoi - si chiedono gli stessi parenti dei
ricoverati - come si fa a cancellare un reparto così importante (trattandosi di
patologie molto particolari) proprio in un capoluogo di provincia?» Intanto
i toni della polemica salgono. L'assessore alla Sanità del comune di Frosinone,
Sandro Lunghi (medico), aveva
attaccato nei giorni scorsi il manager Asl, dicendo che il trasferimento
«penalizza sia il settore medico che l’utenza». Accuse non gradite dal suo
collega di Ceccano, Pietro Mattone. «I cittadini e l’ospedale di Ceccano non sono certo di serie B»,
aveva detto l’assessore Mattone, ricordando l’antica tradizione del reparto
psichiatrico di Ceccano. «Non ho nulla contro psichiatria nè contro gli
operatori di Ceccano. La mia contestazione era finalizzata a tutelare i reparti
di oculistica e dermatologia nel capoluogo», ha replicato Lunghi. La polemica è
solo all’inizio.
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