Cronaca di Frosinone

Mercoledì 13 Giugno 2001
Frosinone/Tensione in ospedale
Reparti trasferiti, monta la protesta dei medici

«Abbiamo di fronte un muro di gomma. Abbiamo saputo da altri dei trasferimenti dei reparti di dermatologia, oculistica e psichiatrica dall'ospedale di Frosinone a quelli di Ceccano (i primi due) e Sora (psichiatria). E come abbiamo tentato di discuterne, ci siamo ritrovati solo porte sbarrate». A parlare sono i lavoratori, medici e infermieri, che non si Rassegnano ai trasferimenti.
«Non ci hanno mai chiamato per una riunione per definire i dettagli dell’operazione - denuncia un medico del reparto di oculistica -. La speranza è che in extremis ci sia un ripensamento». Il reparto di oculistica dell'Umberto I° di Frosinone effettua 40 interventi chirurgici, e 350 visite ambulatoriali a settimana; dispone di 15 posti letto, di 8 medici e di una ventina di infermieri. In che stato versa il reparto? «Il reparto va ristrutturato - continua il medico - d'inverno ci sono infiltrazioni d'acqua. Mentre gli spazi che abbiamo sono anche troppi, rispetto alle esigenze».
Il manager dell’Asl Carmine Cavallotti giustifica i trasferimenti (previsti per settembre) con la necessità di aprire a Frosinone i nuovi reparti di ematologia, neurotraumatologia e oncologia. «Non abbiamo più spazi - ha detto Cavallotti - e in attesa dell’apertura, nel 2004, del nuovo ospedale di Frosinone in via Fabi, i tre reparti saranno temporaneamente trasferiti». «Abbiamo avuto un incontro con i primari per informarli degli orientamenti dell’azienda», spiega Saverio Celletti direttore sanitario dell'ospedale del capoluogo. «L'Asl ha tutto l'interesse al miglioramento dei servizi - continua Celletti -. Il potenziamento riguarda un'intera area e non una singola struttura. I servizi vanno erogati ad un bacino di utenza di 140 mila abitanti. Dal primo giugno, infine, abbiamo anche il primario di ematologia; ma per rendere funzionale il reparto servono nuovi spazi».
«Non discutiamo il potenziamento - replicano alcuni medici interessati al trasferimento (che chiedono l’anonimato) - ma certamente restiamo perplessi di fronte a decisioni che mortificano il lavoro finora svolto da reparti importanti. Prendiamo "Psichiatria", ad esempio, che in un anno ha garantito oltre mille interventi di pronto soccorso e più di 700 consulenze interne: come si fa a cancellare una struttura (al massimo sarà sostituita con un day hospital) che ospita pazienti che vengono persino da Roma? Come si fa a non considerare che i posti-letto (9 in tutto) sono sempre coperti e, anzi, andrebbero potenziati?» In verità già esiste un progetto per ampliare il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Frosinone (i posti-letto da 9 passerebbero a 15), ma tale elaborato è sempre rimasto chiuso in un cassetto. «Eppoi - si chiedono gli stessi parenti dei ricoverati - come si fa a cancellare un reparto così importante (trattandosi di patologie molto particolari) proprio in un capoluogo di provincia?»
Intanto i toni della polemica salgono. L'assessore alla Sanità del comune di Frosinone, Sandro Lunghi (medico), aveva attaccato nei giorni scorsi il manager Asl, dicendo che il trasferimento «penalizza sia il settore medico che l’utenza». Accuse non gradite dal suo collega di Ceccano, Pietro Mattone. «I cittadini e l’ospedale di Ceccano non sono certo di serie B», aveva detto l’assessore Mattone, ricordando l’antica tradizione del reparto psichiatrico di Ceccano. «Non ho nulla contro psichiatria nè contro gli operatori di Ceccano. La mia contestazione era finalizzata a tutelare i reparti di oculistica e dermatologia nel capoluogo», ha replicato Lunghi. La polemica è solo all’inizio.