LA DENUNCIA Niente aborti ad Alatri da un mese, sovraffollamento a Sora
e nel capoluogo
di MARIA GLORIA VINCI
Si sa. Un conto è la
legge, un altro la sua applicazione pratica. E se la legge italiana garantisce
alle donne il diritto di interrompere la gravidanza entro i primi 90 giorni dal
concepimento, di fatto nella provincia di Frosinone questo diritto è in parte
negato. Dopo che anche al San Benedetto di Alatri non si praticano più aborti da
circa un mese, soltanto due sono i centri ospedalieri in tutto il territorio del
Frusinate ai quali possono ricorrere le donne che intendono interrompere la
gravidanza : Frosinone e, non si sa fino a quando, Sora. Gravi i disagi di
centinaia di donne. Dopo il no all'aborto dell'ospedale di Alatri sono costrette
spesso a girovagare da un centro ospedaliero all'altro, senza la possibilità di
ricovero, per la congestione dei reparti adibiti al servizio dell'IGV. Se circa
1000 in tutta la provincia sono le donne che usufruiscono annualmente del
servizio, più di 350, in media, erano quelle che facevano riferimento al centro
ospedaliero di Alatri. Dopo la chiusura del centro, molte donne vengono al
momento dirottate verso Frosinone e Sora, dove si riscontra un sovraccarico di
richieste di aborti. Sovraccarico che i due centri ospedalieri non sono in grado
di smaltire. Dove si riversa allora, allo stato attuale delle cose, il
consistente flusso di donne che si vedono preclusa la possibilità di usufruire
di un servizio comunque garantito dalla legge? Rimangono ben poche possibilità.
Bisogna recarsi fuori provincia. Il centro ospedaliero più vicino è quello di
Colleferro. Per gli aborti urgenti ci si può rivolgere al San Camillo di Roma,
dove si può essere soccorsi dal centro maggiore del Lazio. Ma in poche lo
sanno. E le altre? Si ricorrerà ai vecchi metodi degli aborti clandestini?
«Purtroppo, oggi la 194 rimane spesso su la carta», si lamenta un'infermiera del
S. Benedetto di Alatri. «Per carità, è diritto del medico praticare l'obiezione.
Tuttavia, a causa del sovraffollamento dell'Umberto I di Frosinone, si stanno
diffondendo sempre più gli aborti illegali. Sarebbe bene che lo Stato
precettasse un certo numero di medici per ospedale, in modo da garantire a tutti
il servizio».
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