Cronaca di Frosinone

Sabato 16 Giugno 2001
LA DENUNCIA
Niente aborti ad Alatri da un mese, sovraffollamento a Sora e nel capoluogo

di MARIA GLORIA VINCI

Si sa. Un conto è la legge, un altro la sua applicazione pratica. E se la legge italiana garantisce alle donne il diritto di interrompere la gravidanza entro i primi 90 giorni dal concepimento, di fatto nella provincia di Frosinone questo diritto è in parte negato. Dopo che anche al San Benedetto di Alatri non si praticano più aborti da circa un mese, soltanto due sono i centri ospedalieri in tutto il territorio del Frusinate ai quali possono ricorrere le donne che intendono interrompere la gravidanza : Frosinone e, non si sa fino a quando, Sora. Gravi i disagi di centinaia di donne. Dopo il no all'aborto dell'ospedale di Alatri sono costrette spesso a girovagare da un centro ospedaliero all'altro, senza la possibilità di ricovero, per la congestione dei reparti adibiti al servizio dell'IGV. Se circa 1000 in tutta la provincia sono le donne che usufruiscono annualmente del servizio, più di 350, in media, erano quelle che facevano riferimento al centro ospedaliero di Alatri. Dopo la chiusura del centro, molte donne vengono al momento dirottate verso Frosinone e Sora, dove si riscontra un sovraccarico di richieste di aborti. Sovraccarico che i due centri ospedalieri non sono in grado di smaltire.
Dove si riversa allora, allo stato attuale delle cose, il consistente flusso di donne che si vedono preclusa la possibilità di usufruire di un servizio comunque garantito dalla legge? Rimangono ben poche possibilità. Bisogna recarsi fuori provincia. Il centro ospedaliero più vicino è quello di Colleferro. Per gli aborti urgenti ci si può rivolgere al San Camillo di Roma, dove si può essere soccorsi dal centro maggiore del Lazio.
Ma in poche lo sanno. E le altre? Si ricorrerà ai vecchi metodi degli aborti clandestini? «Purtroppo, oggi la 194 rimane spesso su la carta», si lamenta un'infermiera del S. Benedetto di Alatri. «Per carità, è diritto del medico praticare l'obiezione. Tuttavia, a causa del sovraffollamento dell'Umberto I di Frosinone, si stanno diffondendo sempre più gli aborti illegali. Sarebbe bene che lo Stato precettasse un certo numero di medici per ospedale, in modo da garantire a tutti il servizio».