L’assessore regionale ha presentato un «dossier» al presidente Storace e
al collega della Sanità Saraceni
Iannarilli chiede la testa
di Cavallotti
Molti gli addebiti contro il manager Asl sul cui operato vuole
una verifica immediata
L’ASSESSORE regionale all’Agricoltura, Antonello Iannarilli, chiede
la testa del manager dell’Asl. E, per ottenerla, ha presentato al
presidente della giunta, Storace, e al collega della Sanità, Saraceni, un
voluminoso «dossier» nel quale sono documentati tutti gli addebiti contro
il dott. Carmine Cavallotti. Sulla cui semestrale gestione chiede
un’immediata verifica.
«Senza processi sommari, con trasparenza e rigore», come ha detto ieri in
una delle interviste di attacco al direttore generale. Cavallotti ha più
volte affermato che la sua gestione, iniziata il primo dicembre 2000, dovrà
essere valutata dopo 18 mesi; ma Iannarilli non è di questa opinione: non
solo vuole un giudizio immediato della giunta regionale ma, ritenendo e
motivando dal suo punto di vista la gestione del manager assolutamente
deficitaria, si arguisce che ne proporrà la rimozione.
L’ultima presa di posizione dell’assessore, quanto mai pesante sul piano
delle contestazioni su tutta la linea, ha inevitabilmente dato ieri il
destro ai consiglieri regionali di opposizione Francesco De Angelis (Ds) ed
Enzo Di Stefano (De) di porre la questione in Consiglio, considerato che gli
attacchi provengono da un non secondario componente della maggioranza
regionale di centro-destra che il manager ha nominato, per chiedere «una
verifica sull’intera gestione dell’Azienda Usl».
«Se tutto ciò rispondesse al vero - hanno affermato - siamo di fronte al
fallimento di una gestione che sta arrecando notevole danno alla funzionalità
di un servizio che anche l’assessore Iannarilli definisce scadente se non
addirittura inesistente. Questi pessimi risultati, se confermati anche
dall’assessore alla Sanità, alla giunta non resta altro che rimuovere il
direttore generale».
«Siamo noi - concludono De Angelis e Di Stefano - che a questo punto
chiediamo una valutazione puntuale ed urgente della situazione, non ci
interessano gli scontri politici o personali ma sentiamo la responsabilità
di un lavoro che anche dall’opposizione deve essere finalizzato a dare un
contributo per una Sanità moderna, efficiente, funzionale e capace di
tutelare le domande di salute dei cittadini». Ora, le ripetute prese di
posizione di Iannarilli - che prendono di mira questioni di forma e di
sostanza dal punto di vista delle leggi molto delicate - avrebbero bisogno
di un urgente chiarimento tra gli esponenti locali della Casa delle Libertà,
perché è inutile nascondersi dietro un dito: tutto ha origine, malgrado la
smentita di Iannarilli, dallo scontro fin dall’inizio sorto tra lui e il
presidente della commissione regionale Sanità Foglietta. Questi ieri ha
ritenuto l’intervista di Iannarilli «inopportuna».
L’assessore fa molti addebiti a Cavallotti, accusandolo sostanzialmente di
non saper gestire l’Asl. Risultati? Nessuno per Iannarilli e su questo
giudizio sostiene che è schierata tutta Forza Italia. Alle «proposte
arraffazzonate» e alle «procedure violate» di Cavallotti, contrappone «capacità,
onestà e disinteresse» della direttrice amministrativa Andreina Raponi di
cui si vocifera in Via Fabi come prossime le dimissioni-bis. Se così
dovesse essere, la situazione diventerebbe ancora più compromessa. Anzi,
esplosiva...
S. di N.
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