Frosinone

Martedì 3 luglio 2001
La guerra contro Cavallotti rischia di diventare una mina vagante
A rischio l'unità del Polo

"E' un problema di Fora Italia, certamente non di Alleanza Nazionale. Facciano pure, se vogliono, ma non so quale vantaggio possono cavarne alla fine".
Oreste Tofani, senatore alleanzino, dice di non comprendere le reali motivazioni dell'attacco, ormai quotidiano, di alcuni settori di Forza Italia al direttore generale dell'Ausl, Carmine Cavallotti. Attacchi che si sono intensificati all'indomani della decisione del direttore generale di "dimissionare" la sua prima collaboratrice, dottoressa Andreina Raponi.
«Non camminava con i miei tempi - aveva spiegato Cavallotti al nostro giornale - e l'Azienda, in questa fase ha bisogno di marciare speditamente. Se non fossi intervenuto non avrei fatto il bene dell'azienda». Il fatto è che secondo Forza Italia, o, almeno secondo l'assessore regionale (all'agricoltura) Iannarilli ed i suoi "intimi", il vero problema dell'AsI è proprio Cavallotti, del quale gradirebbero enormemente la sostituzione
Ma questa guerra è condivisa da tutta Forza Italia?
Tutt'altro. «Sono contrario per principio a questo tipo di polemica - dice ad esempio Alfredo Pallone responsabile regionale di Forza Italia per la sanità - e sono contrario anche a questi attacchi indiscriminati ai nostri alleati. Sarà necessario al più presto mettersi attorno ad un tavolo e discutere seriamente della situazione che si è andata creando.
«Questi attacchi - aggiunge Tofani - così insoliti per la violenza anche lessicale non portano a nulla dì buono. Se Forza Italia ha delle critiche di merito le faccia, se ha delle proposte le formuli nelle dovute maniere. Diversamente resta un comportamento incomprensibile».
«II clima non è certamente buono - commenta Anna Teresa Formisano, assessore regionale e leader del Ccd in provincia di Frosinone - e deve essere fatto subito qualcosa. Intanto mi preme sottolineare che il direttore generale Cavallotti si è mosso legittimamente nell'ambito dei suoi poteri e della sua autonomia e sotto questo aspetto non può essergli mossa alcuna censura. D'altra parte quando la giunta regionale ha nominato i nuovi direttori delle AusI del Lazio ha chiesto risultati. Ed i risultati sono quelli che interessano anche me, quei risultati che si attendono ovviamente anche i cittadini e, per certi aspetti, anche gli operatori della sanità. A tempo debito la giunta verificherà se i risultati siano stati raggiunti o meno. Quanto al merito spicciolo della questione personalmente sono contraria a tutte le guerre perché i problemi vanno affrontati e risolti solo con il dialogo. A me interessa il buon funzionamento dell'Azienda e solo sui risultati baserò il mio giudizio».
Come finirà la guerra proclamata da Antonello lannarilli (e dai suoi intimi) nei confronti di Cavallotti? Difficile dirlo, anche perché non pare, a guardar bene, che sia fondata su concreti dati di fatto. Sembra, al contrario, che sia stata scatenata per conto terzi. Una sensazione che hanno in molti all'interno della Casa delle Libertà. Il centrodestra ha vinto le elezioni meno di due mesi or sono. A chi giova sfasciare il giocattolo? E a vantaggio di chi? E chi raccoglierà i cocci?