I responsabili vogliono approfondire la delicata questione
Sospesi i buoni pasto
Malcontento tra i dipendenti dell'ospedaleOspedale di
Anagni: dieta su misura.
Dopo le lamentele di diversi dipendenti, ospitate con piacere su questa pagina, pare che le operazioni di consegna dei buoni pasto, iniziate ed ancora pubblicizzate sulla bacheca nell'atrio del nosocomio anagnino, siano state subito sospese.
I responsabili della struttura sanitaria hanno pensato bene di approfondire la questione, per evitare l'aumento di malcontento già sufficiente a togliere il sonno. Magari avrebbero potuto pensarci prima, ma meglio tardi che mai.
Abbiamo sentito qualche altro dipendente, e sembra che tutti siano orientati
nella richiesta di buoni pasto per ognuno di loro, nessuno escluso. Nella conta
naturalmente dovrebbero essere compresi pure i lavoratori alle dipendenze delle
cooperative che forniscono all'ospedale mano d'opera volenterosa, talvolta, al
limite dell'incredibile: pare che alcune maestranze utilizzate per servizi di diverso
genere, restino al loro posto dopo le sei ore, per altre sei, altre dodici e via di seguito.
La circostanza, già straordinaria di per sé, assume toni di incredibilità laddove si
pensi che i servizi ospedalieri, anche se non tutti onerosissimi, in genere non consentono il sonnellino di recupero.
Senza voler mettere il naso sulle procedure di controllo: il cartellino automatico come fa a non segnalare l'anomalia agli uffici che verificano? Oppure invece del timbro viene usata la biro? Italia dei miracoli, o di Vita Serena.
Al di là delle "polemiche" l'ospedale della città dei papi di tutto ha bisogno (e anche di più) meno delle grane che arrivano da una parte all'altra senza guardare in faccia a
nessuno.
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