Cronaca di Frosinone | |
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Martedì 3 Luglio 2001 | |
MENTRE SI ATTENDE LA NOMINA DEL NUOVO DIRETTORE
AMMINISTRATIVO, DE ANGELIS ATTACCA IL CENTRODESTRA Asl, arriva negli ospedali della provincia la «chirurgia senza sangue» di PIETRO ANTONUCCI TRA oggi e domani, al massimo venerdì, il direttore generale dell’Asl, Carmine Cavallotti, nominerà il nuovo direttore amministrativo. Dovrebbe venire da fuori provincia. Intanto, la violenta reazione del forzista alatrense Stefano Scerrato al defenestramento della dott.ssa Maria Andreina Raponi un effetto l’ha ottenuto: la reazione dell’opposizione. Prendendo la palla al balzo, il vice presidente della commissione regionale Bilancio-Programmazione, Francesco De Angelis, parla apertamente di crisi all’Asl e annuncia che domani chiederà lumi in Consiglio a Saraceni. «L’assessore alla Sanità - afferma il consigliere diessino - deve riconoscere e spiegare in maniera chiara e convincente le ragioni di una crisi che ha prodotto la paralisi nella gestione e nel governo dell’Azienda. Non è certo questa infatti la strada che consente a chi governa di garantire ai cittadini una sanità moderna, efficiente e di qualità». De Angelis fa esplicito riferimento ai «continui e ripetuti attacchi di Forza Italia al Direttore Generale (che) sono la prova di una crisi politica che non può più essere nascosta e tanto meno sottovalutata. La garanzia del diritto alla salute dei cittadini non può essere travolta dalle risse e dalle divisioni interne alla maggioranza di centrodestra». L’esponente della Quercia, anche se esprime «un giudizio fortemente critico e negativo», praticamente è come se dicesse a Cavallotti di andare avanti: «È arrivato per il Direttore Generale il momento di far valere la sua autonomia gestionale (che il manager ha peraltro sempre rivendicato, ndr) e di dimostrare attraverso scelte di merito e non politiche di saper meritare la fiducia dei cittadini». Intanto l’attività all’Asl prosegue e mentre si attende l’arrivo del nuovo direttore amministrativo, già è arrivata negli ospedali della provincia la cosiddetta «chirurgia senza sangue». Come annuncia l’Ufficio stampa, sono stati presi in «service» due separatori cellulari completamente automatici e facilmente trasportabili per il recupero del sangue peri-operatorio a flusso continuo che sono stati affidati ai Centri trasfusionali dei presìdi ospedalieri di Frosinone e Sora-Cassino. La fornitura delle due apparecchiature prevede l’approvvigionamento del materiale di funzionamento e l’addestramento del personale da parte della medesima ditta che ha ottenuto l’aggiudicazione per il miglior punteggio prezzo/qualità. Il primo impiego del separatore cellulare è previsto per la prossima settimana nell’ospedale di Alatri per quattro interventi di ortopedia. La metodica, che è stata adottata per la prima volta al nord nel ’98, evita il ricorso alle trasfusioni anche nei casi estremi e consiste nella separazione di plasma, globuli bianchi, piastrine e frammenti di tessuti aspirati dal campo operatorio dai globuli rossi necessari al trasporto dell’ossigeno i quali vengono lavati, raccolti in sacche e reimmessi in circolo. Al direttore generale è giunto il plauso di Augusto D’Ambrosi, coordinatore del Comitato di assistenza sanitaria per i Testimoni di Geova, che ha anche sollecitato «l’avvio dell’utilizzo delle apparecchiature in quanto alcuni pazienti attendono in lista da tempo e finora hanno evitato di rivolgersi fuori provincia e ciò costituisce anche motivo di contenimento economico a favore dell’Asl». S. di N. |