Cronaca di Frosinone

Giovedì 5 Luglio 2001
Alatri. Ancora polemiche sulla vicenda Raponi
Scerrato nel mirino di destra e sinistra

di PIETRO ANTONUCCI

ALATRI - Tutti addosso a Fi e a Stefano Scerrato. L' intervento del coordinatore comunale azzurro in merito alla situazione sanitaria per difendere il direttore amministrativo Raponi, «condito» delle accuse al manager Cavallotti, ha sollevato difatti un putiferio politico a destra e a manca. Da una parte, quella della CdL, si stigmatizzano parole che potrebbero influire anche sulla solidità del Polo per le future elezioni amministrative alatrensi; dall'altra, dal centrosinistra, giungono «bordate» tendenti a screditare Fi e soci. Parole «per nulla serene, pretestuose ed arroganti quelle di Scerrato, aventi come unico obiettivo quello di colpire An»: questa l'opinione del direttivo del circolo alleanzino di Alatri, che ieri ha diffuso un duro comunicato stampa sulla polemica vicenda. «La pretestuosità di quanto affermato da Scerrato - continua An - si evince dal fatto che le decisioni in merito all'Asl non sono solo di pertinenza di An, ma, come affermato dallo stesso Scerrato, sono frutto di riunioni collegiali, alle quali, l'ultima è della settimana scorsa, hanno partecipato tutti i massimi esponenti azzurri di Frosinone.
Quindi, la sanità non è, e non sarà mai, di proprietà di An: la nostra cultura politica, che viene da 55 anni di storia pulita e cristallina, ci ha insegnato ad intendere la politica come servizio ai cittadini e non certo come proprietà privata da gestire secondo le nostre esigenze».
E qui, si è inserito un riferimento prettamente localistico: «Non capiamo inoltre queste fughe in avanti di Fi che usa i giornali per far sapere i punti di vista di alcuni suoi dirigenti, arrivando a "minacciare" l'unità del centrodestra solo per rincorrere interessi politici personali. Questa è irresponsabilità politica che An non può accettare in modo passivo ricordando a chi si sta adoperando per eventuali "ricatti politici" da esercitare per le prossime amministrative del 2002 che "chi semina vento raccoglie tempesta". Oggi si ha bisogno di pacatezza politica e programmazione». Dall'altra sponda, il segretario del Collegio Nord del Ppi, Fabio Di Fabio, va giù ugualmente duro: «Fi si accorge solo ora di avere una visione della sanità e della politica opposta rispetto ad An? Fi non sta forse pagando lo scotto di aver costruito a tutti i livelli un partito monocratico senza dialettica democratica interna? L'auspicio è che i cittadini si accorgano presto dell'incapacità di questa classe dirigente che sta paralizzando la sanità locale, appropriandosene in modo poco democratico. Solo i cittadini potranno fermare questa deleteria gestione sanitaria cambiando i vertici della Regione Lazio». Da che lato ci si gira, c'è da scottarsi.