Per favorire lo sviluppo
locale La Cgil auspica iniziative
unitarie con Cisl e Uil
di
VALENTINO MINGARELLI
RILANCIO dell’iniziativa unitaria sullo
sviluppo locale della provincia. La Cgil suona la carica ed invita i colleghi di Cisl e Uil a mettere in piedi subito dopo la pausa estiva, ai
primi di settembre, un attivo unitario di quadri e dirigenti sindacali e
altre iniziative per rimettere al centro le questioni del lavoro e della
prospettiva del nostro territorio. Per la confederazione guidata da
Benedetto Mollica l’impegno e le iniziative future dovranno ruotare sulla
qualità del lavoro, della vita e dello sviluppo. La Cgil però non nasconde
la propria preoccupazione per l’operato del governo Berlusconi accusato di
ispirarsi ad un modello di società fondato sull’impresa ed il libero
mercato, troppo in linea con il programma e gli interessi di Confindustria. «Occorre cominciare ad armonizzare ad ogni livello un
forte ed organico contrasto politico e sociale - spiega Mollica - facendo
avanzare il nostro progetto unitario in provincia di sviluppo locale
integrato di qualità e sostenibile individuando le priorità realizzando
alleanze ed iniziative anche di mobilitazione». La Cgil ritiene
prioritario garantire maggiore sicurezza nelle aziende sia come
stabilizzazione del lavoro precario sia come governo preventivo e positivo
dei punti di crisi. Subito dopo indica due strade per il rilancio del
territorio: la realizzazione di un patto locale sull’Area nord facendo
leva sulla valorizzazione delle risorse naturali e su organici e fattivi
progetti di turismo diversificato e stanziale e la realizzazione di un
vero patto Formativo per definire un sistema integrato fra scuola,
università e formazione professionale puntando con decisione
all’investimento e alla valorizzazione delle risorse umane quale snodo
fondamentale per uno sviluppo di qualità. Questa la ricetta della Cgil per
la Ciociaria. Una Cgil in bilico tra la necessaria, quasi fisiologica,
ferma opposizione ad un governo di centrodestra e la paura di un sempre
più probabile isolamento, le divisioni con Cisl e Uil sono ormai ben note
e la spaccatura sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici è l’ultimo
preoccupante segnale. Se il sindacato vuole continuare ad avere quel
ruolo di primo piano che di certo gli spetta nella società italiana, deve
necessariamente ritrovare l’unità, e in un’epoca in cui la politica, che
spesso li ha divisi, è ormai costretta a cedere il primato all’economia,
deve privilegiare solamente le grandi questioni del mondo del
lavoro.
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