Cronaca di Frosinone

Mercoledì 18 luglio 2001
CEPRANO Dopo gli ultimi avvenimenti
«Ex Ferrari», futuro incerto Residenza sanitaria sì o no?

di EZIO NALLI

CEPRANO - Ancora un futuro incerto per il «Ferrari» di Ceprano, la cui struttura ospedaliera fu disattivata alcuni anni fa, in nome della cosidetta razionalizzazione, che ha portato solo tagli, senza nulla di razionale per migliorare la sanità. Infatti, per ben cinque ospedali disattivati sono stati previsti per le loro riconversioni reparti di riabilitazione post-acuzie e Rsa che ancora non decollano e ci si è accorti che strutture simili in provincia sono troppe. Ed è stato proprio il delegato del manager Carmine Cavallotti, il dott. Vincenzi, in occasione dell’affollata seduta aperta aperta del consiglio comunale al «Supercinema» di Ceprano a dire che in provincia ci sono circa 600 posti letto per le Rsa, troppi per avere uno standard elevato di occupazione di tali posti, per cui il suo parere per una Rsa a Ceprano ora contrario. Ora, in queste ultime settimane, si è venuto sapere che il Nucleo di Valutazione Regionale si sarebbe espresso negativamente alla realizzazione della Rsa presso la struttura sanitaria di Ceprano perché la struttura stessa non sarebbe idonea per ospitare una residenza sanitaria per anziani. A questo punto vien da chiedere se il Nucleo di Valutazione sia lo stesso che in precedenza ha dato il suo parere favorevole per la Rsa presso il «Ferrari» per il relativo finanziamento del progetto di ristrutturazione, per i cui lavori sono stati già spesi due miliardi e mezzo di lire e ne sono previsti altri due per il secondo lotto. La stesa domanda vale anche per i dirigenti sanitari e amministrativi della Asl frusinate. Insomma, sembra paradossale che un’opera venga finanziata e realizzata con tutti i crismi e poi venga giudicata non idonea dagli stessi organismi che prima hanno dato il loro parere favorevole alla sua realizzazione, insomma pareri «tecnici» vincolanti, che a cosa fatta vengono completamente ribaltati. Già risulta difficile capire i capovolgimenti di opinioni e giudizi politici, ma quando ci si trova di fronte a «ribaltoni» di valutazioni tecniche sull’ubicazione e sull’idoneità dei locali per una struttura sanitaria, i parametri di valutazione non dovrebbero essere «variabili». Comunque, a prescindere dalla Rsa sì Rsa no, perchè non si prende in seria considerazione la realizzazione di un pronto soccorso al posto del punto di primo soccorso, visto l’alto numero di interventi, il secondo in provincia, e la vasta area che comprende diversi comuni, che rimane scoperta? O, in alternativa se tale volontà non esiste, almeno l’effettiva realizzazione di posti letto per l’osservazione breve nel punto di primo soccorso, attualmente solo sulla carta.