Cronaca di Frosinone | |
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Lunedì 23 luglio 2001 | |
AZIENDA
SANITARIA SETTIMANA forse conclusiva per il confronto sul Piano sanitario locale che il direttore generale dell’Asl Cavallotti ha attivato con una concertazione senza precedenti consultando la sessantina di organizzazioni sindacali e professionali, divise in 4 tavoli di concertazione: medico, sanitario-professionale, dirigenza amministrativa e comparto. Tali tavoli, infatti, sono quasi al termine del lavoro dal momento che le organizzazioni stanno presentando gli emendamenti che verranno poi valutati dal manager. E intanto si comincia a porre mano anche alla dotazione organica. Un’estate di... fuoco all’Asl. La quale rischia di surriscaldarsi se ognuno non affronterà le cose con alto senso di responsabilità, guardando agli assistiti e non agli interessi personali o di categoria. Con il Piano sanitario e la Pianta organica si delineerà l’assistenza sanitaria in provincia nei prossimi anni con l’obiettivo di elevarne qualità, efficienza ed efficacia. Elementi che dovrebbero tenere presenti tutti, a cominciare da quei sindaci che stanno invece replicando comportamenti campanilistici molto preoccupanti: si guarda a una struttura che viene ridimensionata piuttosto all’impianto complessivo previsto nei Poli. Ne sono stati individuati 4 imperniati sugli ospedali di Frosinone, Cassino, Sora e Alatri-Anagni e non si può fare una battaglia di retroguardia quando le strutture si trovano a poca distanza l’una dall’altra. I sindaci, come tutti, dovrebbero perciò badare al sodo in quanto ? per motivi di spesa e tecnologia ? i doppioni e i reparti vuoti o semivuoti non sono più possibili. Comunque i rilievi al Piano non mancano. L’Uil, per esempio, sostiene che «il fabbisogno di personale è fortemente sottostimato rispetto alle reali esigenze», soprattutto per gli infermieri, e con un documento sulle tre aree (ospedaliera, territoriale e amministrativa) sottoscritto dal segretario generale Alberto Matassa, dal coordinatore Giulio Rossi e dal responsabile Uil-Medici Pasquale Antignani, chiede «un esame più approfondito ed accorto». Quest’ultimo in particolare critica l’impianto a struttura del Dipartimento salute mentale in quanto si riproporrebbe un’impostazione superata della psichiatria che «limita e ghettizza la materia e la relativa assistenza». Il sindacato valuta invece positivamente l’intento del dg di attivare subito le procedure per le selezioni interne, più volte sollecitate, sulle figure professionali in presenza dei titoli previsti dalle leggi. S. di N. |