PONTECORVO
Sindacati e operatori sul piede di guerra per le scelte del manager
Asl Piano sanitario, critiche a
Cavallotti L’assessore alla sanità ha
chiesto un Consiglio straordinario con i sindaci del
territorio
di
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - Anche i sindacati sono scesi
sul piede di guerra: la programmazione sanitaria ipotizzata dal direttore
generale dell’Asl Carmine Cavallotti, riscuote critiche da ogni direzione.
Gli operatori sanitari dell’ospedale «Pasquale del Prete» si sono
riservati il diritto di esprimere il loro parere quando avranno esaminato
tutto il «dossier» del Piano sanitario provinciale. Ma l’assessore alla
sanità Angelo Reccia è preoccupato per la brutta piega che stanno
prendendo i lavori preparatori: l’atteggiamento più preoccupante è quello
del manager Cavallotti, il quale non perde occasione per dichiarare che il
Piano sanitario provinciale (Psp) non è emendabile. Ed è proprio questo
atteggiamento «giacobino» che getta nella disperazione gli addetti ai
lavori. I sindacati hanno espresso riserve proprio sulla metodologia usata
per approntare il Piano. La ridistribuzione dei posti letto darebbe
risultati difformi nei vari Poli. Anche l’istituzione di specialità
creerebbe alcuni vuoti inspiegabili. Ma è unanime una critica di fondo:
non si rinvengono motivazioni razionali nella riduzione (o nell’aumento)
delle specialità. Neanche la legislazione vigente imporrebbe i giri di
vite previsti per certi reparti. La dotazione del personale ausiliario
(caposala e assistenti sociali) sembra più lasciata al caso che a una
reale esigenza di servizio. Nessun accenno alle figure professionali
mancanti e al personale tecnico. I critici della programmazione ritengono
che sia necessario un piano di riqualificazione professionale per tutte le
figure professionali (in questo modo potrebbe essere interessata
l’Università). Ma il fabbisogno di personale è fortemente sottostimato
rispetto alle reali esigenze dei diversi Poli. L’assessore alla sanità
Reccia, in sintonia con i responsabili istituzionali del Polo D di
Cassino, ha suggerito al sindaco Roscia di convocare un consiglio comunale
straordinario, aperto ai sindaci del territorio (Pico, Esperia, Aquino,
Castrocielo, Roccasecca, Colle S. Magno e Pontecorvo) e alle forze
sociali, per discutere sulle problematiche del Piano sanitario
provinciale. Anche l’eco delle critiche, che giungono dal presidio
ospedaliero di Cassino, non sono rassicuranti: occorre fare chiarezza in
tutti i sensi. Questo è il momento della mobilitazione
generale.
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