Cronaca di Frosinone | |
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Domenica 29 Luglio 2001 | |
ASL Commissione regionale il 2 agosto, la domenica
dopo Conferenza locale dei sindaci Giorni decisivi per piano e organico Concertazione al traguardo ma i sindacati autonomi puntano i piedi DUE date cruciali, il 2 e il 5 agosto, per la sanità provinciale. Che diventano quattro se ci si mette il Consiglio provinciale del 7 e la prevista seduta «monotematica» aperta da stabilire. Giovedì prossimo all’Asl, come annunciato, si riunisce la commissione regionale presieduta dall’alleanzino Alessandro Foglietta per ascoltare dalla viva voce del direttore generale, Carmine Cavallotti, quali sono i programmi che sta attuando. Il discorso fatalmente cadrà sul Piano sanitario locale e sulla dotazione organica, che hanno suscitato le reazioni negative prima del presidente del Consiglio comunale frusinate, Domenico Spaziani-Testa, e poi del forzista on. Italico Perlini. In sede di concertazione sindacale, invece, le cose stanno andando diversamente perché, da quanto sembra, alla fine dei lavori nei «tavoli» diciamo «maggiori», vale a dire delle organizzazioni mediche e dei sindacati confederali (anche se si possono presentare proposte entro il 25 agosto), ci potrebbe essere l’ok per l’uno e l’altro documento sia pure con la richiesta di alcune modifiche (che bisognerà vedere se e come Cavallotti accetterà). Hanno invece deciso di uscire dalla concertazione i sei sindacati riuniti nella Federazione autonoma europea (come Ugl, Snatoss-Fapas-Sunas) in quanto «la Direzione aziendale non ha ritenuto di dover integrare le lacune evidenziate e, con palese insensibilità alle richieste sindacali dando ragione a chi sostiene che la concertazione sia più un rituale formale che sostanziale, ha comunicato che gli elaborati già consegnati "sono più che sufficienti" per esprimere i pareri richiesti». Queste sigle osservano pure che non possono «concertare nulla» fino a quando non verrà eletto il Comitato di rappresentanza della Conferenza Locale per la Sanità la quale, come si sa, è stata convocata per domenica prossima. Sperando che, dopo due tentativi andati a vuoto tra marzo e aprile, si abbia il numero legale di 47 dei 91 sindaci e la maggioranza sul totale della popolazione rappresentata (479.000 secondo l’ultimo censimento). All’ordine del giorno l’adozione del regolamento per il suo funzionamento e l’elezione dei cinque componenti del Comitato di rappresentanza, per ciascuno dei quali occorreranno 95.800 voti rappresentati. Ora, anche dopo l’ultima tornata amministrativa, il centro-sinistra (47 Comuni su 91) dispone di 281.100 voti (49,6% ai Ds e 50,4% delle altre forze) contro i 167.800 (32 Comuni) attribuibili ad amministrazioni di centro-destra e 29.700 di centro e indipendenti. Questo il quadro in termini politici. Ma per un settore decisivo come la Sanità, si può ragionare solo in termini politici o, peggio, partitici? Riteniamo di no: perciò sarebbe auspicabile un’intesa (senza compromessi di basso livello) per collaborare tutti insieme ragionevolmente al miglioramento e all’aggiornamento tecnologico dell’assistenza sanitaria in provincia. S. di N. |