Sanità/Prosegue il dibattito sulla riorganizzazione. Il parlamentare ha avanzato alcune proposte. Eccole
La ricetta di Savo
«Meno burocrazia e più qualità, è possibile»RIORGANIZZAZIONE della sanità in provincia di Frosinone, l'onorevole Benino Savo (Forza Italia) avanza cinque proposte.
Eccole:
- «ricorso momentaneo alle strutture private accreditate solo in caso di valutata necessità curando un
piano di autosufficienza della AsI a medio termine»;
- «evitare la replicazione di reparti e servizi costosi e scarsamente efficaci ridimensionando anche quelli esistenti aventi le stesse caratteristiche di mediocrità»;
- «decremento della burocrazia sanitaria in favore dell'attività medica e paramedica carente di strutture e personale»;
- «redistribuzione dei reparti e servizi sul territorio provinciale tenendo conto delle strutture esistenti adeguate alle necessità»;
- «controllo della spesa farmaceutica e responsabilizzazione controllata dei dirigenti».
Scrive in una nota Benito Savo: «Premesso che il Dpef non consente ulteriori sforamenti di spesa sanitaria
a fronte della erogazione di servizi necessari ed efficaci in favore dei cittadini. Ritengo che la sanità in provincia
deve riqualificarsi nell'indirizzo dell'autonomia funzionale, affinché il cittadino possa trovare in Ciociaria tutte le prestazioni mediche per evitare pericolose trasferte a Roma e dintorni. Solo la razionalizzazione degli interventi nella sanità provinciale consentirà l'istituzione della cardiochirurgia, neurochirurgia e la diffusione capillare della riabilitazione, fondamentale per l'autonomia funzionale della AsI al servizio del cittadino».
Nella Casa delle Libertà comunque, il clima sulla sanità provinciale resta surriscaldato. Lo si capisce
da una nota della segreteria dell'onorevole Savo. Testuale: «Dopo il recente
ed infruttuoso incontro Asl-commissione sanità regionale, l'onorevole Savo (neanche invitato all'incontro) scende in campo con delle proposte chiare e precise e alle quali assicurerà la più ampia diffusione a tutti i livelli di rappresentatività istituzionale. Inevitabilmente costituiranno lo spartiacque e costringeranno ad una scelta di campo (a cominciare dal direttore sanitario Cavallotti fino al componente la commissione sanità onorevole Pallone) tra chi ha a
cuore il riordino della sanità ciociara nell'indirizzo dell'autosufficienza e
dell'autonomia e chi vorrebbe, pur tra mille parole, far rimanere le cose come stanno».
C'è poco da girarci intorno, quello di Savo è, al tempo stesso, un ultimatum e una dichiarazione di guerra.
Stamattina intanto, su convocazione del sindaco di Frosinone, Domenico Marzi, è stata convocata l'assemblea dei sindaci della provincia, chiamata ad eleggere la Consulta (formata da 5 membri), un interlocutore fondamentale per il manager Carmine Cavallotti. La conferenza è andata deserta per mancanza di numero legale per due volte consecutive.
Domani mattina, intanto, il presidente della commissione regionale sanità Alessandro Foglietta e tutti i consiglieri regionali eletti in provincia di Frosinone compiranno una sorta di sopralluogo all'interno dell'ospedale Umberto Primo di Frosinone. Occorre verificare «lo stato di salute» del nosocomio del capoluogo.
Corrado Trento
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