Questa volta materia del contendere è la proroga per gli operatori addetti
ai terminali video
Ancora nubi nere sulla Asl
I sindacati tuonano: decisione illegittima. Quale urgenza?Proroga
per gli operatori terminalisti video alla Asl, La Federazione Sindacati
indipendenti (Snatoss-Fapas-Sunas-Adass-Faress-Usppi-Fasil-Fenspro-Ani-Lacs-Ugl
Sanità) congiuntamente alla Unsiau, si rivolge a Carmine Cavallotti
(manager Ausl), al presidente della giunta regionale Storace, all'assessore
regionale Saraceni, al presidente della commissione sanità Foglietta.
Scrivono: "L'adozione di un provvedimento da parte dell'Asl di
Frosinone di effettuare una ulteriore proroga dei contratti a termine degli
operatori video e degli assistenti amministrativi induce queste organizzazioni sindacali ad intervenire per evidenziare innanzitutto l'assoluta illegittimità di una siffatta condotta ed, in secondo luogo, la illogicità della scelta operata».
Spiegano: "La motivazione che sorregge la determinazione assunta di prorogare i contratti a termine (proroga che opera nei confronti della generalità dei contratti in atto e che, per tale ragione, si appalesa di per sé illegittima in quanto in contrasto con la normativa vigente che impone, a fronte della necessità di prorogare un rapporto a termine di
specificare le ragioni eccezionali che impongono nei singoli casi una siffatta scelta) si fonda sulla asserita necessità di evitare disservizi e di assicurare la funzionalità di taluni servizi.
Dinanzi a tale giustificazione queste organizzazioni sindacali non potevano e non possono esprimere il proprio consenso come avvenuto nella riunione sindacale tenutasi in data 12/0612001
senonchè, in detto incontro era stato ben evidenziato (seppure il verbale della riunione non contenga - inspiegabilmente - tali interventi e precisazioni) che tale proroga da limitarsi comunque a tre mesi, era in ogni caso subordinata all'attivazione di avvisi pubblici per la copertura dei posti in questione.
Ed invece, non solo la Asl, ha provveduto alla proroga per 6 mesi + 2 dei contratti a termine in atto ma non ha neppure proceduto all'attivazione delle procedure per l'indizione dei relativi avvisi pubblici.
Al di là, pertanto, della circostanza che tali proroghe appaiono illegittime perché comunque in contrasto con la normativa disciplinare dei contratti a termine, in ogni caso e comunque, si evidenzia un atteggiamento da parte della AsI che si riteneva appartenesse alla passata gestione manageriale ma che invece dimostra una linea di continuità con la precedente gestione».
Aggiungono: «Si obietta da parte della AsI che vi sono esigenze alle quali non si può altrimenti ovviare se non si vuole la chiusura di determinati
uffici/servizi.
Viene sbandierato, in altri termini, l'alibi dello stato di necessità e di estrema urgenza che imporrebbero l'adozione di
determinate ed obbligate scelte. Ma proprio su tale punto si rinviene l'intenzionalità della condotta aziendale a perseguire
la medesima condotta (illegittima) in precedenza seguita dalla pregressa gestione: occorre distinguere l'urgenza dello stato di necessità indotto dalle proprie scelte operative. In altri termini l'attuale urgenza si configura tale in ragione dell'inerzia da
parte dell'amministrazione.
Tanto è vero che non avendo proceduto all'attivazione delle procedure per la indizione degli avvisi pubblici non è difficile prevedere che anche alla scadenza dell'attuale proroga la AsI comunicherà lo stato di necessità che imporrà, di nuovo, una ulteriore proroga... e cosi via: in ogni caso chiediamo che per quanto concerne
l'espletamento dell'eventuale avviso pubblico di cui sopra, ci sia un rispetto
pedissequo della normativa. A tale situazione occorre porre rimedio e risulta oltre modo
necessario.che si proceda ad una seria programmazione del reclutamento del
personale che allo stato attuale risulta non solo carente ma, purtroppo, non ne se
intravede all'orizzonte neppure l'embrione. Altra nota stonata è data dal fatto che questa Azienda
continui a procedere accogliendo in modo selvaggio e senza alcun criterio noto, domande di
trasferimento da parte di dipendenti di altre Aziende Usl; non si è di massima
contrari a dette mobilità, ma
le scriventi organizzazioni sindacali hanno chiesto più volte di conoscere i
criteri che stanno attualmente regolamentando detti trasferimenti e di limitare
gli stessi ai posti attualmente vacanti in organico ed in ogni caso per la
copertura di questi ultimi procedere ad avviso di mobilità interna del
personale, proprio in un ottica di vera razionalizzazione delle risorse umane;
sono ormai quotidiane le lamentele di dipendenti di altre Aziende in attesa
di trasferimento che si chiedono perché ad alcuni sia stato dato in tempi brevi il relativo assenso ed altri sono
in attesa anche da più di 12 mesi. Siamo fortemente preoccupati che dopo le non positive intenzioni aziendali circa la riorganizzazione e la nuova dotazione organica (che ci hanno costretto ad abbandonare il tavolo delle trattative per ben due volte) questa ulteriore
mortificazione delle aspettative della stragrande maggioranza dei dipendenti non vada ad accrescere la disaffezione e la divaricazione tra operatori e
vertici aziendali. Ulteriore preoccupazione desta il silenzio delle altre confederazioni sindacali quasi a voler dire che, ormai, solo queste organizzazioni
sindacali autonome sono rimaste a difendere i diritti più elementari degli operatori, che ormai quasi quotidianamente sono letteralmente
"vessati" da atti o omissioni da parte di questa Azienda. Ci chiediamo, infine, quali determinazioni vorranno adottare le competenti
strutture regionali, puntualmente e pedissequamente edotte da parte di queste Organizzazioni Sindacali Autonome - purtroppo risulta opportuno ribadire
"pare solo da queste organizzazioni sindacali" - circa tali
unilaterali atti Aziendali: non vorremmo che la prosecuzione di detti
atteggiamenti ci vedranno costretti a ricorrere nelle sedi opportune di
tutela dei lavoratori, non escluse la Magistratura del lavoro e/o ordinaria
di competenza". Fulvio Diana e Gennaro Scialò, segretari provinciali,
rispettivamente, dell'Unsiau e della Fsi, chiedono quindi un incontro
urgente con i vertici dell'Azienda Sanitaria Locale per discutere delle
problemaitche in questione.
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