Ospedale di Cassino/La regione blocca ancora i 7 miliardi per lacune
progettuali
Ko il piano di ristrutturazione
di Giovanni Trupiano
Tutto bloccato. Di nuovo tutto bloccato, l'adeguamento all'ospedale di Cassino, almeno per ora, non si farà. Le corsie ad otto dieci malati,
rimarranno come sono, ed il famoso nosocomio a "dimensione d'uomo" rimarrà, un sogno nel cassetto per i cassinati.
Questa é la sintesi, della situazione attuale, per quanto riguarda il Progetto di adeguamento presentato alla regione Lazio dalla struttura
ospedaliera cassinate, La commissione regionale, incaricata di giudicare l'elaborato tecnico, infatti, ha dato semaforo rosso alla fattibilità di
quest'ultimo, in quanto, mancherebbe della tempistica dei lavori: cioè della definizione del tempo necessario affinché il nosocomio cassinate, o
meglio i tecnici del nosocomio, realizzerebbero l'adeguamento. Questo é quanto ci é dato sapere, e che trova conferma, nelle parole del direttore sanitario del polo "D" Ettore Cataldi, che, incurante della canicola, sta facendo avanti e indietro da Roma, per sbloccare la situazione: «Sì, ci
sono dei problemi - ammette - e per ora il progetto é fermo, ma contiamo di sbloccare la situazione in tempi brevi». E' instancabile Cataldi, anche lui si
rende conto, che gli interventi al "De Posis" non possono più aspettare, e che i circa sette miliardi di finanziamento previsti per l'adeguamento dell'ospedale di
Cassino, da troppo tempo giacciono inutilizzati, nelle casse di via Della Pisana.
Intanto, si susseguono le riunioni e gli incontri, tra amministratori cittadini, e quelli dell'AsI di Frosinone, sul riassetto Provinciale della Sanità, il sindaco di Cassino,
Bruno Scittarelli, ribadisce «la necessità di dotare l'ospedale in tempi brevissimi, di una sala operatoria per il reparto Oculistica». Ma é il progetto di riassetto in generale, che non
piace a molti: il drastico taglio di Posti letto a Cassino per Ostetricia e Ginecologia, la
costituzione a Cassino, di Chirurgia toracica, che lascerebbe a Pontecorvo Pneumologia, ed ancora, il taglio dei posti letto nell'area medica,
previsti sempre a Cassino, e posti insufficienti per la Rianimazione, Utic, Medicina
di urgenza e subintensiva. Ma anche la disposizione prevista per gli altri reparti, renderebbero il "Del Prete" di Pontecorvo, ed
il "De Posis" di Cassino, quindi l'intero polo "D", di categoria inferiore rispetto agli ospedali del nord della Provincia.
E l'allarme, sembrerebbe essere stato raccolto dall'assessore regionale Anna Teresa
Formisano, che in più di una occasione ha sottolineato che: «La pianificazione della AsI di Frosinone, si farà con l'accordo di tutte le componenti della sanità Provinciale. Inoltre - aggiunge Formisano - é urgente la realizzazione del Dea (dipartimento emergenza e accettazione) ».
Ma sul Dipartimento di Emergenza, il direttore sanitario Cataldi, ha già avuto modo di dire che «al De Posis, non ci sono spazi sufficienti».
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