Ceccano

Martedì 7 agosto 2001
CECCANO/Foglietta replica all'assessore alla sanità, Mattone
"Ma quale disinteresse: l'ospedale risorgerà più funzionale di prima"

Se l'ospedale di Ceccano, l'ala definitivamente ristrutturata evidentemente, non viene finalmente aperta la colpa è della Regione Lazio e di chi la governa da poco più di un anno. E' questo il convincimento dell'assessore alla Sanità nonché vicesindaco di Ceccano, Pietro Mattone che questa motivazione ha addotto rispondendo alle critiche rivoltegli da Pietro D'Annibale sulla inefficienza ed impraticabilità del Santa Maria della Pietà. D'Annibale aveva sottolineato, e noi de "La Provincia" documentato fotograficamente, le condizioni di sostanziale invivibilità del nosocomio: troppi degenti in una stanza, due soli bagni nel reparto di medicina per decine di pazienti, un caldo asfissiante nelle corsie, impianto elettrico non a norma e quant'altro.
Ma d questo punto ha da dire qualcosa anche l'onorevole Alessandro Foglietta, presidente della commissione regionale alla Sanità più o meno direttamente chiamato in causa dalle asserzioni di Pietro Mattone.
«Non è affatto vero che l'Amministrazione Storace abbia dimenticato l'ospedale di Ceccano - commenta Foglietta - al contrario più volte è stato trattato l'argomento grazie anche alle mie continue sollecitazioni alla Direzione sanitaria.
Il problema del Santa Maria della Pietà verrà risolto al più presto, stiano certi gli amministratori ceccanesi. Stiamo valutando la praticabilità di più ipotesi, prime fra le quali quella di creare nel nosocomio ceccanese un reparto di chirurgia inferiore all'avanguardia e di ortopedia. E comunque su un dato credo sia difficile non concordare - conclude il leader alleanzino -: non si può pretendere la risoluzione in, pochi mesi di un problema come l'ospedale di Ceccano incancrenitosi negli anni anche soprattutto per responsabilità attribuibili alla sinistra».