L'intervento dell'on. Enzo Di Stefano sulla ridefinizione dei bacini sanitari
Spaccatura sulla Sanità
"La Valle di Comino è sempre stata isolata e abbandonata a
se stessa"Nuovi steccati e puntualizzazioni sul progetto della Provincia del Basso Lazio e, soprattutto, sull'ipotesi di ridefinizione dei bacini sanitari, con smembramento della Valle di
Comino, che qualcuno prospetta di togliere a Sora favorendo Cassino. La discussione sulla sanità e sulla possibilità di addivenire a un fronte comune, che vada da
Formia fino a Sora e sostenga la costituzione della cosiddetta provincia del Basso Lazio, registra, oggi, anche l'intervento dell'onorevole Enzo Di Stefano, consigliere regionale per il partito di Democrazia Europea ed ex sindaco di
Sora.
«Cassino - dice Di Stefano cerca di portare avanti un discorso rivolto anche a quei territori, come la Valle di Comino, che da anni sono stati abbandonati a sé stessi e isolati. E' vero, queste zone hanno bisogno di risposte certe e chiare prese di posizione. Ma si commette un errore - aggiunge l'esponente di Democrazia Europea - se continuerà a persistere una spaccatura in
un territorio che da troppo tempo attende progresso e sviluppo. La Valle di Cornino, per tradizione, cultura e legami, è vicinissima a Sora e maggiormente legata al Sorano è per i temi della Sanità, come già in diverse occasioni le amministrazioni di tutti quei Comuni hanno precisato e deciso. Capisco il sindaco di Atina,
Cerri, e le sue preoccupazioni e aspettative per la struttura sanitaria atinate, per la quale, ora più che mai, è necessario spendere e spendere bene i quattro miliardi di contributi che sono stati assegnati. Poi, il futuro di quell'ospedale credo si debba vedere nelle prospettive, già assegnate, di struttura di riabilitazione, anche in considerazione dei fatto che nell'intera AsI di Frosinone non esistono tali specializzazioni. Atina potrebbe assumere, in questo campo, un ruolo di riferimento per tutta la Ciociaria. Lo stesso Cavallotti, direttore generale dell'AsI - aggiunge
l'onorevole Di Stefano - mi ha garantito che, comunque, l'ospedale di Atina non sarà
privato di tutti i servizi ambulatoriali previsti e solo in parte attivati».
L'intervento di Di Stefano è susseguente a quello del Sindaco di Atina, che si era detto piuttosto favorevole all'aggregazione sanitaria
con Cassino, invece che con Sora.
Una posizione unica ed isolata, quella di Cerri, subito redarguito da tutti gli altri Sindaci
della valle di Comino, che hanno ribadito l'interesse ad un miglioramento del rapporto sanitario con Sora e, in
questa logica, sperano anche nel salvataggio della struttura atinate.
Affrontato il nodo Sanità, Di Stefano torna, però a parlare dell'aspirazione di Cassino a
nuova provincia: «Ricordo come, qualche anno fa, assieme al sindaco di
Formia, partecipai ad un incontro sulla nuova provincia: i termini furono chiari, occorre pensare alle
aspettative di tutto il territorio, proporre e pianificare un'organizzazione provinciale, innovativa e
aperta, che si diffonda su tutto il territorio del Basso Lazio». Decentrare e far partecipare, questa la proposta dell'esponente del partito di Sergio D'Antoni che aggiunge: «lo ho sempre pensato ad una maggiore presenza, attività e partecipazione di Cassino e delle sue istituzioni su tutto il basso Lazio: a partire dall'Università, che dovrebbe impegnarsi di più per Alina,
caso mai con l'atteso corso di laurea in Scienze Motorie. Poi, se si vuole il bene della Valle di Comino, si potrebbe pensare a concentrare ad Alvito, come prima promesso e dove c'è l'unico istituto tecnico agrario della provincia, con tanto di laboratori e azienda, la Facoltà di Agraria, andata invece a Terracina. Ma anche Sora ha le sue aspettative: attende strutture decentrate e qualifìcanti». Di Stefano è chiarissimo, infine, sull'ipotesi di una seconda AsI a Cassino: «L'attuale normativa regionale non lo consente, a meno che non si decida di rivedere tutto l'assetto sanitario del territorio, cosa difficile da avvenire».
CesidioVano
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