Frosinone

Lunedì 27 agosto 2001
Riprendono gli incontri tra il dott. Cavallotti e le rappresentanze sindacali
Sanità, i nodi da sciogliere

I colloqui dovevano riprendere lo scorso 21 agosto, ma tutte le parti in causa hanno convenuto di doverli spostare di una settimana a causa delle ferie di alcune persone interessate.Stiamo parlando del confronto sul piano sanitario locale predisposto dal direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale, Carmine Cavallotti che è ormai sul viale di arrivo. Anche se ci sono degli aggiustamenti da fare. Si tratta delle modifiche proposte per iscritto dai sindacati confederali, su alcune delle quali lo stesso Cavallottì si è detto d'accordo.
Ma quali sono le cose che a giudizio delle rappresentanze sindacali non vanno? Intanto sembra irrisolto il problema principale che è quello della riduzione dei tempi di attesa per quanto riguarda l'analisi, la diagnostica ed anche la specialistica.
Nel piano studiato dal direttore generale dell'AusI non c'è molto in questa direzione e, dunque, è fondato il timore che, a fronte della riorganizzazione generale e della nuova dotazione organica, poi all'atto pratico cambi poco o nulla nei tempi di attesa delle prestazioni.
Secondo nodo: nel piano in discussione ci sono soltanto cenni piuttosto vaghi sui problemi dei portatori di handicap che, al contrario, andrebbero rivisti cercando di eliminare le disfunzioni che si verificano, specialmente da quando è stato chiuso il centro diurno di Frosinone che pure per molti anni ha rappresentato un importante punto di riferimento del quale tutti parlavano in termini molto positivi.
Da ultimo il terzo nodo, quello della duplicazione, presso i presidi ospedalieri della provincia, delle divisioni.
«Si tratta di un inutile spreco di risorse - commenta ad esempio il segretario generale della Cisl, Romano Fratarcangeli - e sotto questo aspetto non ho difficoltà a dire che sono perfettamente d'accordo con l'onorevole Benito Savo quando sostiene che occorre finalizzare le risorse e che l'Azienda Sanitaria deve sforzarsi di diventare autosufficiente. Così come sono fermamente convinto che la dotazione organica della quale ci accingiamo a discutere con il dottor Ca-vallotti deve essere funzionale al piano sanitario locale».
In altri termini la proposta del sindacato è di rivisitare il piano nel suo complesso cercando di eliminare alcuni servizi doppi o addirittura tripli che costano in termini di risorse economiche e di risorse umane senza dare molto in termini di qualità delle prestazioni.
Di questo e di tanto altro ancora si discutere a metà settimana, con una serie di incontri che Cavallotti intende chiudere al più presto siglando la parola fine a questa trattativa e mettere in rampa di lancio sia il piano sanitario sia la dotazione organica, salvo, ovviamente le competenze che la legge attribuisce alla Regione Lazio.
Ed in attesa della nomina della Consulta dei Sindaci che si spera avvenga entro il prossimo mese.