Sopralluogo all’Umberto Primo del
presidente della Commissione regionale Sanità. Nuova ispezione il 10
ottobre
L’ospedale vicino al
collasso
Il primario di ortopedia denuncia: «I
medici, esasperati, vogliono andarsene»
di GIANPAOLO RUSSO
L'ospedale "Umberto I" del capoluogo è al collasso: primo soccorso in tilt, medici infuriati, carenza
di personale, reparti che rischiano la chiusura, pazienti esasperati. E' questo
il quadro desolante che ieri si è presentato agli occhi del presidente della
commissione regionale della Sanità, Alessandro Foglietta (AN), accompagnato dal
consigliere regionale dei Ds, Francesco De Angelis, durante l’ispezione volta a
verificare lo stato di salute del primo nosocomio della provincia. I due
rappresentanti regionali hanno passato in visione alcuni reparti annotando
problemi e richieste provenienti dagli operatori sanitari e dai pazienti. La
visita è partita dal Pronto Soccorso. Il quadro era drammatico: nell'androne antistante le stanze di
primo intervento c'erano circa 50 persone in attesa di essere medicate, con un
caldo insopportabile e quasi tutte in piedi. Il caos era totale, con una signora
che addirittura mangiava appoggiata allo sportello del pronto soccorso! Alle 13,
la situazione è precipitata e si è addirittura sfiorata la rissa. «E' dalle 8,00
che aspettiamo - afferma Mario un ragazzo con la mano ustionata - e dopo tre ore
e mezza ancora mi devono visitare». «E' un inferno - riferiscono ai due politici
i medici del 118 - anche perché siamo appena tre medici con due sole stanze.
Abbiamo una media di 160 pazienti al giorno con punte che toccano le 200 unità.
Serve altro spazio e più personale». Migliore la situazione a Chirurgia generale. «Per le operazioni
che si possono fare all'ambulatorio - spiega il primario Baldassarre Sansoni -
registriamo un miglioramento del servizio. Oggi, il 60% delle ernie vengono
operate al Day Hospital così da lasciare spazio ad operazioni più importanti e
ridurre i tempi di attesa (sono, invece, circa due mesi per gli altri
interventi). Il problema più grosso è che mancano gli anestesisti». Buona la
situazione a Cardiologia.
«Abbiamo monitor nuovi - ammette Fabrizio Cristofari presidente dell'ordine dei
medici - ed un ottimo impianto di condizionamento. Il problema è che mancano
alcuni posti letto e che Cardiologia non ha un'unità intensiva autonoma
appoggiandosi alla rianimazione». Drammatica la situazione ad Ortopedia. «Siamo alla frutta - riferisce
il primario Ciro Di Giovanni - con tre medici e mezzo (uno lavora anche
all'ospedale di Alatri) ed è difficile far fronte persino all'urgenze. Non c'è
programmazione e in 10 anni non sono mai riuscito a lavorare con un organico al
completo. Solo il 47% degli interventi riguarda la traumatologia e in queste
condizioni lavorare è impossibile. Se continua così ad Ottobre chiudiamo mentre
i medici esasperati se ne vogliono andare». «Mancano i portantini - fa
sapere il primario di Medicina Generale Giovanni Merolli - ed alcune strumentazioni come il
doppler».
Migliore la situazione a Pediatria dove il primario Giovanni Bonomo ha annunciato che ogni stanza verrà
suddivisa con dei pannelli per consentire una maggiore privacy per i bambini e
le loro mamme. Resta il problema delle zanzare provenienti dal vicino fiume
Cosa. Critica la situazione anche a Dialisi dove il primario Franco Scaccia ha puntato il dito contro la
mancanza dei posti letto e gli spazi angusti in cui è collocato il reparto.
«Noto un certo miglioramento - ha dichiarato al termine della visita l'onorevole
Foglietta - specie sotto il profilo igenico - sanitario e si sta ben operando a
Pediatria e Chirurgia. Drammatica è, invece, la situazione al pronto Soccorso ed
a Ortopedia. Riferiremo quanto prima al direttore generale Cavallotti. Il 10
ottobre faremo un'altra visita con la speranza di registrare una situazione
migliore». «Sono molto preoccupato - dichiara il consigliere De Angelis - per il
Pronto Soccorso: è assurdo aspettare 4 ore per farsi visitare. Questa non è
civiltà».
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