DURO ATTACCO DELLA UIL AL MANAGER
«Asl, nessun miglioramento»
«Trascorsi ormai nove mesi dall'insediamento dell'attuale
direzione generale, l'Asl di Frosinone si trova in una apparente situazione di
caos gestionale che non lascia intravedere miglioramenti». A dirlo è Giulio
Rossi, segretario della Uil sanità, che chiama in causa il manager Carmine
Cavallotti. «Dopo gli entusiasmi e le speranze della prima ora concretizzatisi
con la frettolosa presentazione di una proposta di dotazione organica,
miseramente bocciata dalla Regione - prosegue nella sua analisi Rossi - e la
promessa della realizzazione in tempi brevi degli ospedali di Frosinone e di
Cassino (strutture per le quali si è parlato agli inizi addirittura di tempi
certi per le date di consegna, e non si conosce ancora nemmeno la data presunta
della posa in opera della prima pietra), ci troviamo oggi di fronte alla
presentazione di un piano sanitario locale, aspramente criticato dagli
amministratori di Pontecorvo, Ceccano ed Alatri, i cui presidi subiranno
certamente gravi ridimensionamenti». Inoltre, a detta della Uil, tale decisione
sarebbe osteggiata anche da forze politiche molto vicine al governo regionale. «Non
ai conosce, a tutt'oggi, la data di svolgimento della prima prova d'esame del
concorso per infermieri - prosegue il sindacalista - né si hanno notizie sul
completamento delle procedure di selezione per i barellieri, per le quali si
prospettano ulteriori ritardi e problemi». Quindi l’ormai immancabile
stoccata a Cavallotti sul bilancio dell’Asl. «A questo proposito - dice Rossi
- viene da chiedersi quanti ricordano la notizia della presentazione da parte
dell'azienda di un bilancio preventivo per l'anno 2001 con un passivo di 264
miliardi e quali siano state le decisioni prese in merito dalla Giunta
regionale. Si aggiunga il nodo irrisolto della gestione della Città Bianca, per
la quale nei giorni scorsi è scaduta l'ennesima proroga». Asl bocciata
anche per le liste d’attesa, sempre piuttosto lunghe, un po’ in tutte le
specialità e per la mancata applicazione «nella sua interezza del contratto di
lavoro del personale dipendente - conclude Rossi - considerata anche la mancanza
assoluta di una seria programmazione in materia di indennità di risultato,
posizioni organizzative, buoni pasto».
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