L’ospedale fantasma finisce in procura
Ceccano, la denuncia
presentata da due consiglieri comunaliIl degrado dell’ospedale di Ceccano finisce in Procura. I consiglieri
comunali Pietro D’Annibale e Stefano Gizzi hanno presentato una dettagliata
denuncia al procuratore della Repubblica di Frosinone per segnalare le
disfunzioni del nosocomio e soprattutto la mancata apertura del nuovo
padiglione. «I locali che attualmente ospitano il reparto di Medicina sono
fatiscenti - scrivono i due -: l’impianto elettrico non è a norma di legge; non
è ben chiaro il sistema antincendio». Nella denuncia viene anche segnalata
l’assenza di un ascensore, che comporta gravi disagi per ammalati e operatori
sanitari. «Il trasferimento dei pazienti dal reparto di Medicina al reparto di
Radiologia e al laboratorio per le analisi e le lastre avviene con un percorso
all’esterno della struttura - proseguono i due consiglieri comunali -. I
pazienti, in barella, raggiungono il piano inferiore della struttura attraverso
un viottolo esterno alla struttura. Stessa grave circostanza avviene in caso di
decesso di un paziente con l’uscita del cadavere per lo stesso tragitto sul
viottolo esterno, fino alla camera mortuaria». I due parlano anche di «bagni
fatiscenti, che distano dalle camerate circa cinquanta metri; una promiscuità
nel reparto di Medicina, con l’area riservata agli uomini non correttamente
separata da quella delle donne». Tutti questi problemi potevano
tranquillamente essere superati se fosse stata aperta per tempo l’ala
dell’ospedale recentemente restaurata. «La cosa più umiliante e scandalosa è la
presenza, accanto al padiglione fatiscente, di un’ala dell’ospedale civile
completamente restaurata e funzionale, con ambienti progettati per le nuove
esigenze medica; aria climatizzata; impianti a norma di legge e struttura della
massima funzionalità. Ma questa nuova struttura, da alcuni mesi pronta, non è
utilizzata. Non vi è alcuna certezza - concludono i due consiglieri comunali -
sulla sua utilizzazione». Il manager dell’Asl di Frosinone, Carmine
Cavallotti, raggiunto telefonicamente, ha preferito non rilasciare
dichiarazioni. «La denuncia non l’ho ancora vista. Ne riparleremo nei prossimi
giorni», sono le uniche parole di Cavallotti. Per l’Asl un fulmine a ciel sereno
tanto più che i lavori all’ospedale andavano avanti per rendere la sede
operaticva prima possibile. Rosa Roccatani (Ugl) comunque precisa che si tratta
di «responsabilità ereditate dalle precedenti gestioni».
Ra.
Ca.
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