PONTECORVO «Del Prete» Piano sanitario,
discutiamone
di
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - Le forze politiche si sono
mobilitate per osteggiare la spoliazione del «Pasquale Del Prete». Anche
la società civile sta sul chi vive per «capire cosa bolle in pentola».
Proprio ieri mattina, i consiglieri di minoranza hanno depositato la
richiesta di convocazione urgente dell’assemblea cittadina. Oltre alla
commissione alla sanità, anche i consiglieri comunali Patrizia Danella,
Roberto Cerro, Tommaso Pezzella, Daniele Longo, Umberto Satini e Eleuterio
Moretta, hanno sollecitato il sindaco Riccardo Roscia a rompere gli indugi. L’assemblea sarà convocata nel momento
più opportuno per poter permettere a esponenti autorevoli del Parlamento
(gli onorevoli Savo e La Starza, il sen. Tofani, ma anche il presidente
della commissione regionale alla sanità Foglietta, i consiglieri regionali
D’Ovidio e De Angelis) di partecipare al dibattito. «L’ospedale -
ha
precisato Patrizia Danella - è l’unica impresa che assicura molti posti di
lavoro ai residenti. Ci dobbiamo battere per elevare la professionalità.
Soltanto in questo modo riusciremo a interrompere lo stillicidio delle
spoliazioni. Dobbiamo creare i presupposti per avere sinergie
dall’Università: solo in questo modo restituiremo fama e prestigio al
presidio, che per molti anni è stato il punto di riferimento di medici di
grande valore professionale». L’assessore alla sanità Angelo Reccia è
preoccupato per la brutta piega che sta prendendo il dibattito sul Piano
sanitario aziendale: più si scava in profondità e maggiormente si
allontanano le prospettive di rilancio del nosocomio. I sindacati di
categoria hanno lanciato l’allarme: «La razionalizzazione della sanità
- hanno ripetuto in ogni circostanza - non si ottiene solo diminuendo i
posti letto. Occorrono investimenti massicci per far compiere il "salto di
qualità" al nostro sistema sanitario. Soltanto con la tecnologia
sofisticata si esce dal tunnel». Perché il consigliere comunale
Valerio Pecchioli, dipendente del nosocomio, che si professa aderente di
Forza Italia, non ha voluto firmare la richiesta di convocazione
straordinaria del Consiglio comunale? Per evitare «conflitti d’interesse»
o per difendere meglio la sua posizione personale?
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