Lettera ai vertici della Regione Lazio «Ma le nostre critiche passano inosservate»
La Uil: il piano sanitario non ci piace affatto
«Squilibrato il rapporto tra medici e infermieri»IL PIANO sanitario dell'Azienda AsI di Frosinone continua a rimanere sotto i riflettori.
La segreteria della Uil-FpL ha scritto una lettera ai vertici della Regione Lazio affermando che si è cercato in tutti i modi, da parte sindacale, di far comprendere le motivazioni del dissenso nei confronti del piano e delle conseguenze espresse in termini di dotazione organica, ma senza riuscire a farsi capire dalla dirigenza della struttura di via Fabi. Tra le varie ragioni a sostegno del no, vi è questo passaggio: «Il piano sanitario scrivono i segretari Alberto Matassa e Giulio Rossi parte dal presupposto che in provincia vi sia una rete ospedaliera efficiente e che quindi si possa arrivare a una diversificazione delle specialità esistenti e di quelle da creare. Non essendo però questa la situazione si ritiene che il potenziamento dei sette ospedali individuati come sedi di pronto soccorso possa assicurare al cittadino utente sicuramente un'assistenza migliore di quella che verrebbe fornita dai quattro poli con il conseguente ridimensionamento degli ospedali esistenti».
La Uil si sofferma poi sulla dotazione organica e fornisce molti particolari, evidenziando tra.le altre cose un rapporto di 1 a 1,35 tra la dotazione di infermieri e quella dei medici (in totale 1737 i primi e 1282 i secondi). Un rapporto giudicato assurdo dalla segreteria Uil «a meno che non si decida di mettere i medici in corsia a pulire i malati».
E ancora: «Sono stati previsti soltanto otto autisti, due per ciascuno dei quattro distretti, senza prevedere alcuna dotazione per gli economati dei presidi ospedalieri» e «il personale operaio specializzato non risulta nella dotazione organica perché posto ad esaurimento, con l'evidente intenzione di ricorrere all'appalto, che comunque dovrebbe essere trattato con i sindacati per verificare se esiste la necessità, la convenienza e l'opportunità di tali operazioni perché alcune figure, come l'elettricista, l'idraulico e il conduttore di caldaie, sicuramente sono essenziali in ogni struttura». Per tutti questi motivi la Uil si appella alla Regione Lazio.
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