Ciociaria Oggi

Pontecorvo

Domenica 30 settembre 2001
Gli amministratori del comprensorio Pontecorvo-Roccasecca chiedono più servizi
Rivedere il piano sanitario
L'assessore Reccia: «Il Del Prete è sottovalutato»

PONTECORVO - Il futuro del nosocomio del paese discusso ed analizzato nel corso di un convegno-dibattito, promosso dal locale circolo di Alleanza nazionale. L'appuntamento è stato anche occasione per permettere al direttore sanitario della Asl, Mirabella, di fare due importanti annunci: a breve verrà installata a Pontecorvo la Tac, mentre la direzione di Via Fabi ha già deliberato la somma per il potenziamento del Pronto soccorso.
L'incontro si è svolto giorni fa presso la sala consiliare del Comune di Pontecorvo ed è stato promosso a seguito della redazione del nuovo Piano sanitario aziendale della AsI frusinate che, a quanto pare, penalizzerebbe la struttura ospedaliera di Pontecorvo. Nel corso di tutti gli interventi, infatti, è emersa la necessità di rivedere quel piano, soprattutto di farlo alla luce di una migliore rivisitazione di quello che deve essere il Polo D che, per l'ospedale di Cassino prevede la realizzazione di un dipartimento di emergenza per quello di Pontecorvo, invece, la creazione di una struttura per le attività di elezione e, dunque, programmabili.
A tal proposito, diretto ed esplicativo è stato l'intervento dell'assessore comunale alla Sanità, Angelo Reccia. «Non si capisce - ha dichiarato - perché questo Piano voglia penalizzare una struttura ospedaliera che presenta il maggior numero di ricoveri ordinari rispetto agli altri ospedali della Provincia».
Richiamandosi ai dati ufficiali AsI relativi al secondo trimestre di quest'anno, come esempio Reccia ha portato il caso del reparto di Medicina generale dove sono stati effettuati 475 DRG con un ricavo di due miliardi e350 milioni di lire.
«Ciò a dimostrazione ha aggiunto - dell'efficienza di un nosocomio importante non soltanto per Pontecorvo ma anche per tutti i Comuni del Comprensorio.
Per questo è necessario abbandonare quegli sterili campanilismi di una volta che non hanno prodotto nulla di nuovo e ragionare nell'ottica di un'appartenenza al Polo D dove confluiscono 140.000 utenti che aumentano con quei flussi attivi provenienti dal Molise, dalla Campania e dagli ospedali limitrofi»

Tina Roscia