Anagni/Cavallotti: «Non so nulla,
comunque non si chiude niente. Stiamo facendo il possibile per garantire
l’efficienza»
Cardiologia verso la
chiusura
Il vice primario conferma: «Lunedì
prossimo il reparto si fermerà»
di ANTONIO MARIOZZI
«Il reparto di
cardiologia dell'ospedale di Anagni va verso la paralisi. Da lunedì nella
divisione potrebbero essere sospese tutte le attività per mancanza di medici». A
lanciare l'allarme sono i Comunisti italiani, un medico del reparto conferma il
rischio-chiusura mentre il manager dell'Asl sembra cadere dalle nuvole. I
«camici bianchi», che stando alla pianta organica dell'Asl dovrebbero essere
undici, da oggi resteranno appena in due (il primario e il suo "aiuto"), dopo
gli incarichi scaduti ad alcuni professionisti. A denunciare la grave carenza
che rischia di mettere in crisi l'ospedale della città dei Papi (serve nove
comuni del comprensorio con un bacino di utenza di oltre cinquantamila abitanti)
è il segretario dei Comunisti italiani di Anagni, Giuseppe Palombo. «E' la
conseguenza - attacca Palombo, che ha diffuso una nota dai toni aspri - della
mancata approvazione della pianta organica per il reparto di cardiologia. Da
circa un anno la Giunta regionale non è riuscita ad affrontare e risolvere il
problema per dissidi tra le forze che la sostengono. Siamo preoccupati per i
disagi e i rischi che dovranno sopportare i pazienti malati di cuore. Tutto ciò
crea anche un senso di rabbia - prosegue l'esponente politico del Pdci - perché,
dopo che il centrodestra ha condotto le ultime campagne elettorali puntando il
dito sul problema della sanità, ora a due anni di distanza dalle elezioni
regionali e a un anno dal cambio del direttore generale dell'Asl la situazione
della sanità in tutta la provincia è peggiorata». La carenza di personale
medico, infatti, interessa anche altri reparti, tra cui quello di chirurgia. E
le tre nuove sale operatorie, ristrutturare con un investimento miliardario, a
distanza di alcuni anni sono ancora inutilizzate. «Non si riesce a capirne il
motivo - aggiunge Palombo -, ma si tratta di una situazione vergognosa e
intollerabile. Bisogna scongiurare lo smantellamento della struttura sanitaria».
Ieri pomeriggio il manager dell'Asl di Frosinone ha però smentito la chiusura
del reparto di cardiologia. «Non so nulla - dichiara Carmine Cavallotti -, non
si chiude niente. Tutto questo è assurdo e ridicolo. Ognuno faccia il proprio
mestiere. Stiamo cercando di fare il massimo per garantire la piena efficienza».
Ma l'aiuto primario di cardiologia conferma le difficoltà : «Siamo in attesa di
decisioni dalla direzione generale - spiega il dottor Gianni Aceto -, molto
probabilmente lunedì il reparto si fermerà per mancanza di medici».
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