Frosinone/Tensione ieri in
ospedale Sale operatorie in tilt, medici e
infermieri rischiano il linciaggio
di MASSIMO CECI
Più che i malati hanno
rischiato grosso i medici, ieri, per il blocco delle camere operatorie
all’ospedale di Frosinone. Tutta colpa delle due autoclavi che, di fatto, hanno
impedito la sterilizzazione degli strumenti e dei camici. Ma i pazienti (mai
parola fu inadatta), che da giorni sapevano di doversi operare, hanno subito
scaricato la loro ira contro i medici e gli infermieri che hanno rischiato il
linciaggio. Tutto è iniziato alle 12,20: le due autoclavi che garantiscono
l’acqua nelle sale operatorie si rompono e i pazienti del day hospital, in
attesa di essere operati, vengono rimandati a casa. «Eravamo già in fila -
racconta Fiorella C., 73 anni, in attesa di essere operata di cataratta - .
Parlavo con mio figlio agitatissima, ansiosa per la riuscita dell’intervento. Ad
un tratto, un’infermiera esce dalla sala e dice di andar via, che le operazioni
non possono più farsi perché i ferri non potevano essere sterilizzati per
mancanza di acqua. Incredibile. E meno male che si parla tanto di efficienza: la
verità è che nessuno si preoccupa della manutenzione del settore pubblico. Io
avevo preso appuntamento per questa operazione ad aprile, ma ora manderò una
lettera al direttore della Asl». Poi, la baraonda, i pazienti fermati a stento,
hanno iniziato a minacciare medici e infermieri. Qualcuno tenta di menar le
mani, volano parole grosse. «Abbiamo potuto effettuare solo gli interventi
urgenti, grazie all’aiuto dell’ospedale "San Benedetto" di Alatri - spiega il
dirigente delle sale operatorie, dottor Antonio Lucchetti - . Purtroppo le due
autoclavi si sono rotte contemporaneamente, cosa che non era mai avvenuta.
Abbiamo provveduto ad avvisare il tecnico, che è intervenuto nel tardo
pomeriggio. Domani (oggi, ndR) l’attività delle sale operatorie tornerà alla
normalità». Le proteste più vivaci sono giunte dagli anziani del reparto di
Oculistica che dovevano operarsi alla cataratta dopo mesi di prenotazione. «Chi
non è stato operato oggi verrà operato domani, per primo - assicura il professor
Lilla, primario del reparto - . Erano anni che non ci trovavamo in queste
condizioni». «Non tutte le sale operatorie sono state interessate dal blocco
delle autoclavi.Gli interventi gravi, come le operazioni di tumore, e quelli
urgenti sono stati comunque realizzati - aggiunge il dottor Raffaele Arca - . Io
sto operando da oggi alle 14, e non ho subito ritardi o interruzioni».
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