Anagni/La Asl dovrebbe inviare altri due camici bianchi Cardiologia
con appena tre medici, ma il sindaco Fiorito è ottimista: «Il reparto non
chiuderà i battenti»
di ANNALISA MAGGI
E' un paziente malato ma
resiste ed è tuttora funzionante il reparto di cardiologia dell'ospedale di
Anagni. Da più parti nei giorni scorsi si era levato il grido di allarme per
l'imminente chiusura, data per scontata a partire da lunedì scorso, della
divisione di cardiologia del presidio ospedaliero anagnino; attualmente, invece
tre medici (il primario, l'aiuto primario e un altro cardiologo) assicurano il
servizio di assistenza sanitaria pur tra mille difficoltà legate soprattutto
alla carenza di personale. La situazione non è certamente facile da gestire,
soprattutto per il responsabile del reparto, il dottor Cerreto, che tuttavia
sembra intenzionato a stringere i denti, preso atto della volontà e dell'impegno
dell'azienda sanitaria di Frosinone a reperire i medici necessari al buon
funzionamento dell'attività di cardiologia. Se mai, le cause della carenza
cronica di personale specializzato sono da ricercare nei ritardi
nell'approvazione della pianta organica che da tempo giacerebbe negli uffici
della regione Lazio. All'interno dell'ospedale, dunque, si vive dunque un
momento di attesa che, tuttavia, dovrebbe essere compensato dalla definizione e
dall'ok alla pianta organica in questione; a detta dei bene informati, infatti,
sembra che il nosocomio anagnino non subirebbe i temuti tagli, anzi pare che nel
piano sanitario regionale il centro di cardiologia rimanga ad Anagni. E' fuori
dei corridoi, invece, che si registrano umori contrapposti sul futuro
dell'ospedale: «è ora che i gufi la piantino - lamenta il sindaco, Franco
Fiorito in risposta alle profezie puntualmente smentite dai fatti - di speculare
sulle difficoltà degli altri e di sperare che l'ospedale chiuda per poterne
parlare». Il primo cittadino riferisce di un'ottima intesa tra l'amministrazione
comunale, quella regionale e l'azienda sanitaria nel trovare la forma migliore
di collaborazione per il rilancio forte del presidio ospedaliero. «Presto il
personale del reparto di cardiologia - entra nel merito Fiorito - sarà integrato
da altre due figure professionali raggiungendo un numero sufficiente a mantenere
il servizio. A questo punto, invece, si impone una riflessione, in quanto le
carenze di personale ci sono anche in altri reparti ma non accade quello che si
verifica nella divisione di cardiologia. Non comprendo i motivi della fuga dei
medici da questo reparto, non è una questione di dirigenza ma di ambientamento
dei nuovi medici che spesso non trovano le condizioni migliori per restare.
Colgo l'occasione per ringraziare la Asl che per la terza volta consecutiva
interviene per cercare il personale da sostituire».
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