Cronaca di Frosinone

Giovedì 13 Settembre 2001
Anagni/La Asl dovrebbe inviare altri due camici bianchi
Cardiologia con appena tre medici, ma il sindaco Fiorito è ottimista: «Il reparto non chiuderà i battenti»

di ANNALISA MAGGI

E' un paziente malato ma resiste ed è tuttora funzionante il reparto di cardiologia dell'ospedale di Anagni. Da più parti nei giorni scorsi si era levato il grido di allarme per l'imminente chiusura, data per scontata a partire da lunedì scorso, della divisione di cardiologia del presidio ospedaliero anagnino; attualmente, invece tre medici (il primario, l'aiuto primario e un altro cardiologo) assicurano il servizio di assistenza sanitaria pur tra mille difficoltà legate soprattutto alla carenza di personale. La situazione non è certamente facile da gestire, soprattutto per il responsabile del reparto, il dottor Cerreto, che tuttavia sembra intenzionato a stringere i denti, preso atto della volontà e dell'impegno dell'azienda sanitaria di Frosinone a reperire i medici necessari al buon funzionamento dell'attività di cardiologia. Se mai, le cause della carenza cronica di personale specializzato sono da ricercare nei ritardi nell'approvazione della pianta organica che da tempo giacerebbe negli uffici della regione Lazio. All'interno dell'ospedale, dunque, si vive dunque un momento di attesa che, tuttavia, dovrebbe essere compensato dalla definizione e dall'ok alla pianta organica in questione; a detta dei bene informati, infatti, sembra che il nosocomio anagnino non subirebbe i temuti tagli, anzi pare che nel piano sanitario regionale il centro di cardiologia rimanga ad Anagni. E' fuori dei corridoi, invece, che si registrano umori contrapposti sul futuro dell'ospedale: «è ora che i gufi la piantino - lamenta il sindaco, Franco Fiorito in risposta alle profezie puntualmente smentite dai fatti - di speculare sulle difficoltà degli altri e di sperare che l'ospedale chiuda per poterne parlare». Il primo cittadino riferisce di un'ottima intesa tra l'amministrazione comunale, quella regionale e l'azienda sanitaria nel trovare la forma migliore di collaborazione per il rilancio forte del presidio ospedaliero. «Presto il personale del reparto di cardiologia - entra nel merito Fiorito - sarà integrato da altre due figure professionali raggiungendo un numero sufficiente a mantenere il servizio. A questo punto, invece, si impone una riflessione, in quanto le carenze di personale ci sono anche in altri reparti ma non accade quello che si verifica nella divisione di cardiologia. Non comprendo i motivi della fuga dei medici da questo reparto, non è una questione di dirigenza ma di ambientamento dei nuovi medici che spesso non trovano le condizioni migliori per restare. Colgo l'occasione per ringraziare la Asl che per la terza volta consecutiva interviene per cercare il personale da sostituire».