Via libera al piano sanitario
provinciale/Aumenteranno i posti per la lungodegenza e per la
riabilitazione
Otto reparti destinati a
scomparire
Il manager Cavallotti: «Previsto un
aumento del personale di 800 unità»
di RAFFAELE CALCABRINA
Sono otto i reparti
destinati a sparire nell’Asl di Frosinone. Con l’adozione (venerdì) del piano
sanitario, ad opera del direttore generale Carmine Cavallotti, vanno verso la
scomparsa tutti quei reparti che sono presenti in due distinti ospedali, ma che
ricadono nello stesso polo sanitario. Così, ad esempio, tra Alatri e Anagni ci
sarà spazio per una sola chirurgia, così come per ostetricia, medicina e
dialisi. Cassino o Pontecorvo perderà ostetricia e chirurgia; il servizio
psichiatrico lascerà Frosinone per Sora, che perde urologia, ma ottiene
oncologia. «Ma sia ben chiaro - spiega il manager Cavallotti - che queste sono
le linee entro cui agiremo nei prossimi mesi. Quali saranno gli ospedali
penalizzati lo valuteremo quanto prima». E le caratteristiche del piano?
«L’aumento dei posti letto per lungodegenza e riabilitazione - continua
Cavallotti - con una diminuzione dei posti per acuti. Comunque compensata dalle
nuove specialità: neurochirurgia, emodinamica e cardiochirurgia. Siamo
perfettamente nei parametri indicati dal ministro di 4,5 posti letto per mille
abitanti». Parliamo di pianta organica. «È previsto un aumento di personale di
oltre 800 unità. In tal modo cercheremo di evitare il ricorso al lavoro
precario. In attesa di bandire nuovi concorsi andranno rinnovati i contratti a
termine», conclude il manager. Sul piano, tuttavia, piovono le critiche dei
sindacati. «Sono state accolte sono una parte delle nostre osservazioni - dice
Davide Della Rosa della Cgil -. Alcuni passaggi non sono chiari, soprattutto
come saranno accorpate le varie specialità all’interno di uno stesso polo.
Anagni da struttura di secondo livello diventa una struttura di primo livello.
Questo significa che potrebbe perdere il servizio di dialisi. Inoltre il numero
del personale è insufficiente e servono almeno 2000 persone contro le 1700
previste. Ma il problema è che la Regione ha tagliato all’Asl 26 miliardi alla
voce “emolumenti del personale". Andranno trovate al più presto le risorse
necessarie per far fronte all’incremento del numero di dipendenti». Tanti
dubbi anche per l’Ugl. «Sono previste nuove specialità a Frosinone, ma con
l’ospedale che scoppia dove verranno collocate? - si chiede polemicamente Rosa
Roccatani dell’Ugl -. Il problema di fondo di questo piano sanitario è che non
indica né i tempi né gli obiettivi della sua attuazione. Inoltre al piano manca
l’assenso del consiglio dei sindaci».
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