ASL/TRE SUBITO, ALTRI TRENTA A BREVE Sospesi i dipendenti condannati
L’Asl di Frosinone mette alla porta tre propri dipendenti condannati in primo
grado per reati contro la pubblica amministrazione. Tra loro c’è Paolo Reali (di
Ferentino) dirigente amministrativo in servizio a Cassino, condannato per
concussione per una storia di tangenti legate ad un concorso. «Non ho fatto
altro che applicare la legge - spiega il direttore generale Carmine Cavallotti
-. In base alla “Bassanini", infatti, diventa obbligatorio risolvere il rapporto
di lavoro con il dipendente, condannato, anche in primo grado, per reati
connessi all’esercizio di una pubblica funzione». Quanti sono finora i
dipendenti sospesi? «Sono tre - prosegue Cavallotti - ma dagli uffici
amministrativi mi dicono che ci sono almeno una trentina di casi da vagliare.
Infatti, dobbiamo prima ottenere la sentenza di condanna dai Tribunali per poi
procedere alla risoluzione del rapporto. Resta inteso che, se il dipendente
viene assolto nei successivi gradi di giudizio, sarà reintegrato in azienda».
«In precedenza il provvedimento era discrezionale - commenta Giuseppe
Tomasso dell’Ugl - ora, invece, con l’approvazione a marzo della nuova normativa
il provvedimento diviene obbligatorio per chi subisce condanne per peculato,
concussione e corruzione».
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