Cronaca di Frosinone | |
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Mercoledì 5 settembre 2001 | |
IL MANAGER dell’Asl mette pubblicamente i puntini sulle «i», ... IL MANAGER dell’Asl mette pubblicamente i puntini sulle «i», precisando le motivazioni di fondo sulle quali ha basato Piano sanitario e dotazione organica. Lo fa annunciando che questa mattina, a intervalli di un’ora, saranno ricevuti i rappresentanti di ben 54 sindacati (come metterli tutti d’accordo?) ai quali verranno consegnati non solo il Piano e l’organico dopo l’esame degli emendamenti ma anche l’atto aziendale, le cosiddette pesature e valenze delle strutture-incarichi delle aree della dirigenza e le posizioni organizzative del comparto. Per curiosità statistica, ci sono nell’Asl frusinate addirittura 26 sigle della dirigenza medica, 15 per il comparto (non medici e amministrativi), 8 per la dirigenza sanitaria professionale e tecnica e 5 di quella amministrativa. Ma passiamo alle argomentazioni del dott. Carmine Cavallotti, che le ha divise tra il primo e il secondo documento. «Per quanto riguarda il Piano sanitario locale, ed in particolare i posti-letto nei presìdi ospedalieri, mi sono attenuto agli standard dell’Oms che prevede il rapporto di 4,5 pp.ll. per ogni mille abitanti. Le scelte da me operate sono state quelle di riequilibrare il rapporto attualmente esistente tra acuzie e lungodegenza-postacuzie e riabilitazione in termini di pp.ll. a favore di queste ultime e di istituire nuove specialità (emodinamica, ematologia, oncologia, chirurgia neurospinale, ecc...), ottenendo così due effetti: la differenziazione in ulteriori specialità per le acuzie e l’autonomia di questa Azienda rispetto a patologie la cui assenza provoca una mobilità passiva e, quindi, un recupero di quantità economiche da utilizzare in ulteriori investimenti a favore del cittadino-utente». In merito all’organico, il manager sostiene di aver dovuto tenere conto delle osservazioni regionali al precedente inviato in dicembre (eccessivi personale e strutture complesse) per cui ha proceduto di conseguenza salvando però le esigenze di «un’assistenza più diffusa sul territorio e qualitativamente più adeguata ai bisogni dei cittadini, in particolar modo a favore degli anziani e dei più sofferenti». E cita l’emergenza, più punti di primo soccorso, postazioni di autoambulanza, riabilitazione, assistenza domiciliare e sicurezza sul lavoro. «Sono convinto che si avrà - conclude il dg - un’assistenza rispondente alle esigenze di salute della popolazione». S. di N. |