FERENTINO Ospedale: De Carolis (Rc) promette la
marcia sull’Asl
di LUISA
GOBBO
FERENTINO - «Marceremo verso la Città della Salute di
via Fabi a Frosinone e protesteremo per le continue prese in giro
sull’ospedale di Ferentino. E il primo cittadino Roberto Valeri dovrà
mettersi tanto di fascia e marciare con noi». Lo afferma senza mezzi
termini il rappresentante di Rifondazione Comunista Alberto De Carolis il
quale in pieno Consiglio comunale non ha esitato ad attaccare il primo
cittadino e il responsabile della sanità Bruni «per non aver contrastato
l’azione di demolizione di un castello, quello della sanità, che fa acqua
da tutte le parti. E poi non ci si venga a dire che Cavallotti ha
garantito un punto di primo soccorso che non è altro che una infermeria e
che il medico sarà operativo solo per dodici ore. E per il resto della
giornata chi garantisce eventuali emergenze? Signori è una vera e propria
presa in giro e noi non ci stiamo. Se volete una sanità giusta e completa
non continuate a farvi prendere in giro dal manager Cavallotti che ha
smantellato una struttura capace e professionale mettendo sulla strada
ventunomila cittadini». Tre piani di uno stabile quasi pronti e
usufruibili a giorni ma se dovrà ospitare uffici e laboratori i malati
dove andranno sistemati? Insomma tanta diffidenza verso l’Asl per non aver
tenuto fede agli impegni come quello di allungare la presenza del medico
nelle ventiquattro ore. Ce ne sono anche per l’assessore Bruni: «Non
può coprire le magagne di Cavallotti sull’ospedale che poi sono vere e
proprie prese in giro per i cittadini». Un progetto dunque contestato da
tutti sta di fatto che potrebbe verificarsi anche una protesta bella e
buona da parte degli utenti esasperati per una struttura sanitaria
«svanita» nel nulla e che ha lasciato senza un’adeguata copertura
sanitaria la città. Un consiglio comunale infuocato soprattutto da
parte dei rappresentanti della minoranza sempre pronti a dare battaglia
proprio su un argomento quello della sanità avvertito da tutti. Non serve
solamente una infermeria ma ambulatori e soprattutto assistenza
qualificata per l’intero arco della giornata per evitare che si continua
ad assistere a trasporti in altre strutture, dove spesso ci si arriva
«morti».
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