ARCE Giovane
malato di mente per il quale il Tar aveva disposto l’internamento in una
adeguata struttura Ricovero coatto, ma i medici lo
dimettono Il legale della famiglia Giorgio
De Santis ha preannunciato clamorose iniziative
giudiziarie
di
SILVANO CIOCIA
Assume contorni drammatici e grotteschi la
vicenda di M.G. il giovane 27enne di Arce gravemente malato di mente per
il quale il Tar aveva disposto il ricovero in una adeguata struttura in
contrasto con quelle dei medici. Nei giorni scorsi infatti il giovane è
stato dimesso dalla clinica di Formi dove era stato ricoverato a seguito
della sentenza dei giudici. «La cosa paradossale ed incredibile però -
afferma l’avvocato De Santis che cura gli interessi del giovane - è che i
medici lo hanno lasciato andare e dunque dimesso peraltro contro la stessa
volontà dei genitori, sol perché il ragazzo oligofrenico celebropatico
avrebbe chiesto di andar via». I medici in altri termini come risulta
dalla prescrizione del D.S.M. di Sora ne avevano disposto il ricovero lo
scorso 14 Agosto con prognosi di 30 giorni ed indicando in quella
prescrizione il ricovero come «volontario». «Dunque se il ricovero è
volontario ed il paziente chiede di andarsene , noi non possiamo
trattenerlo - hanno detto i medici agli attoniti ed increduli genitori».
Evidentemente poco importando che il figliolo malato, in preda ad alcuni
attacchi poco tempo prima avesse scaraventato la madre giù da un autobus.
Il ragionamento dell’Ausl non farebbe una piega dice De Santis - forse
nel caso di malati di altro tipo . Appare inaccettabile e paradossale nel
caso in specie sia perché il ragazzo è affetto da una gravissima malattia
mentale che lo rende violento e pericoloso sia perché era stato ricoverato
su ordine dei Giudici del Tribunale amministrativo del Lazio: particolare
questo che del resto i genitori di M.G, avevano provveduto a ricordare a
chi li aveva avvertiti telefonicamente che il figliolo sarebbe uscito
dalla clinica a distanza di qualche ora perché aveva chiesto di tornare a
casa.» Precedentemente lo stesso ragazzo era stato dimesso da un altro
centro di Roccasecca per non aver osservato il regolamento! Proprio questo
provvedimento fu impugnato davanti al Tar dall’avvocato Giorgio de Santis
ottenendo un provvedimento senza precedenti. Intanto l’avvocato De Santis
preannuncia clamorose iniziative giudiziarie dal momento che non può
essere definito in alcun modo «volontario» un ricovero «ordinato» dal
Giudice a seguito di un ricorso. «Al momento ritengo che l’Ausl non
stia ottemperando all’ordine impartito dal Giudice al Direttore Generale
continua l’avvocato De Santis - a nulla rileva che il ragazzo abbia potuto
chiedere di andar via . Piuttosto il problema è un altro e cioè che il
ragazzo stanco di entrare ed uscire da cliniche dove l’imbottiscono di
farmaci e sedativi e fuma 4 pacchetti di sigarette al giorno, ha chiesto
ancora una volta di essere ricoverato in una comunità terapeutica di tipo
riabilitativo, in ossequio alle precise normative». «Purtroppo però e
questo è il vero problema precisa il legale , l’ Ausl di Frosinone non
pare dotata di simili strutture e non pare in grado di adottare
concretamente quanto previsto dalla legge che nel sancire la chiusura dei
manicomi ha previsto non a caso - conclude l’avvocato De Santis,
l’istituzione di vere e proprie comunità dove i malati vengono trattati e
curati per lunghissimi periodi e con la massima umanità sul piano del
recupero riabilitativo ma anche soprattutto su quello sociale ed
affettivo.
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