CEPRANO
Ospedale, quale futuro? Faccia a faccia con
Cavallotti
di EZIO
NALLI
CEPRANO - Domani faccia a faccia tra il sindaco di
Ceprano Giuseppe Bernardi e il direttore generale dell’Azienda sanitaria
locale di Frosinone Carmine Cavallotti. Motivo dell’incontro è fare
chiarezza sulle prospettive del presidio sanitario «Ferrari» dopo gli
ultimi avvenimenti. In particolare, in seguito allo sgombero dei letti e
degli arredi del primo piano della struttura, dove è previsto il reparto
di riabilitazione. E proprio dallo sgombero sono iniziate le perplessità
sull’effettiva volontà di riconversione e potenziamento del «Ferrari».
Ma, al di là dei timori, non si riesce a capire bene cosa si vuole
realizzare nel presidio, disattivato come ospedale in nome della
razionalizzazione della sanità, ma per il cui sono stati già spesi oltre
due miliardi e mezzo e altrettanti ne sono previsti per la riconversione.
Nel piano del precedente manager dell’Asl si prevedeva il potenziamento di
tutti i servizi esistenti, dal laboratorio analisi alla cardiologia e
radiologia, dai poliambulatori agli altri servizi di medicina base. Il
reparto di pronto soccorso disattivato prevedeva la riconversione in un
punto di primo soccorso per il quale ultimamente è stata ribadita la
necessità di un potenziamento e dell’effettiva realizzazione di posti
letto per l’osservazione breve. Poi, sempre nel piano, erano inseriti un
reparto per la Rsa (residenza sanitaria per anziana) e un reparto di
riabilitazione post-acuzie, e nel nuovo piano presentato da Cavallotti
anche tale reparto e confermato con quindici posti-letto. Perciò non si
capisce che fine farebbe tale reparto, visto lo sgombero dei letti dai
locali a esso destinati. E, secondo quanto emerso nel Consiglio comunale
dello scorso mese, nel piano di Cavallotti soltanto una piccola parte
sarebbe riservata al «Ferrari» e non ci sarebbe più cenno della Rsa.
Insomma, incertezze sulla natura dei posti riabilitazione che non si sa se
siano posti letto o posti in day ospital, ambulatoriali. Tutte cose che
dovranno essere chiarite nel corso dell’incontro tra il sindaco di Ceprano
e il manager Cavallotti. Ceprano e i comuni dell’hinterland sono già
stati abbastanza penalizzati per la chiusura dell’ospedale e ora sarebbe
troppo negare anche una modesta riconversione della struttura ospedaliera,
ignorando le esigenze del territorio già bistrattato per anni per la
carenza di servizi di varia natura; e con la soppressione anche del
reparto di pronto soccorso che lavorava a pieno ritmo, servendo un vasto
bacino, trasformandolo in un semplice punto di primo
soccorso.
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