PONTECORVO - Oltre 1500
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di
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - Oltre 1500 cittadini si sono
mobilitati per porre all'attenzione dell'opinione pubblica la sorte
dell’ospedale «Pasquale Del Prete». Ma la raccolta delle firme
prosegue contemporaneamente nei comuni di: Pontecorvo, Pico, Esperia,
Aquino, Castrocielo, Roccasecca e Colle San Magno. I firmatari della
petizione intendono segnalare al presidente della Repubblica, al ministro
della Salute, al presidente della regione Lazio, al presidente
dell’Amministrazione provinciale all'assessore regionale alla Salute e al
direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Carmine Cavallotti lo
stato di degrado del nosocomio e le conseguenze negative che si
riverberebbero su di esso, se il piano sanitario aziendale, predisposto
dal manager Cavallotti, andasse in porto. La prima conseguenza, oltre
alla ulteriore dequalificazione, sarebbe il "ridimensionamento"
ingiustificato di una struttura che si è distinta, nei decenni trascorsi,
per la qualità dei suoi operatori. Ma la goccia che ha fatto
traboccare il vaso, è stata l'impreparazione dimostrata dagli
amministratori comunali durante il dibattito, svoltosi il 5 scorso.
Qualche amministratore (l'assessore Trillò) ha colto il significato del
piano sanitario aziendale, ma il sindaco Roscia si è limitato a chiedere
la permanenza di alcuni reparti (Ortopedia, Otorinolaringoiatria,
Oculistica, Pneumologia, Geriatria, Medicina generale, Chirurgia e
Lungodegenza), di cui qualcuno incompatibile con le discipline sub acute.
Il Centro per i "Diritti del cittadino" (Codici) insiste su un concetto
generale, soprattutto per non far scoppiare la guerra tra presidi
ospedalieri accorpati. «Il Polo D ? chiarisce la referente del Codici
? deve essere considerato un'unica "casa" con tutte le conseguenze. Non
sarà permessa la corsa all'accaparramento di questa o quella disciplina.
Gli spazi vuoti del «Pasquale Del Prete» ? suggerire il Codici ? potranno
essere occupati da "Centri di ricerca" o ospitare imprese private. E'
necessario proporre nuove realtà (neurochirurgia). L'intervento più
urgente deve essere fatto nel miglioramento della qualità delle
prestazioni, anche con l'ausilio delle apparecchiature».
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