Cronaca di Frosinone

Venerdì 14 Settembre 2001
SORA All’ospedale «SS. Trinità»
Il reparto di urologia non deve chiudere

di CIRO ALTOBELLI

SORA - Grido d'allarme in difesa dell'ospedale "S.S. Trinità" di Sora. A lanciarlo il consigliere regionale Romolo Rea a causa della «ventilata ipotesi di chiusura del reparto di urologia del presidio ospedaliero sorano, nel quale è attivo il servizio di riabilitazione vescicale, l'unico in tutta la Asl, che nei primi sei mesi di quest'anno ha già eseguito circa cinquecento prestazioni». Quello che non va proprio giù all'esponente di Rifondazione è «la riconferma delle strutture private operanti nel nostro territorio mentre vengono smembrati servizi nelle strutture pubbliche, cosa che suscita la nostra più profonda indignazione e condanna».
Il consigliere regionale
evidenzia che «vogliono sopprimere il reparto di urologia ma allo stesso tempo vengono mantenuti dieci posti di degenza» in una clinica privata di Sora. Ma è l'intero Piano Sanitario Locale predisposto dai vertici aziendali a non soddisfare Romolo Rea visto che «si fonda sul cannibalismo delle realtà sanitarie esistenti sul territorio provinciale», prevede la riduzione dei posti letto post-acuzie nell'ospedale di Ceprano e mette in discussione il futuro dei presidi sanitari di Ceccano e Ferentino. Manca inoltre «un disegno lungimirante che permetta di fare quel salto di qualità che ponga fine all'emigrazione passiva dell'utenza verso strutture sanitarie di altre province». Rea deplora quindi «il metodo adottato dalla Asl che non ha visto sufficientemente il coinvolgimento delle forze politiche e sindacali, non tenendo conto delle esigenze dei cittadini, trascurando le professionalità di coloro che operano pur, tra mille difficoltà nella sanità pubblica». Per questi motivi Rea chiede un incontro in sede di Commissione Sanità regionale per discutere il Piano sanitario insieme alle forze politiche, sociali, sindacali e degli stessi operatori della sanità.