Cronaca di Frosinone | |
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Sabato 15 Settembre 2001 | |
IL Piano sanitario dell’Asl,
com’era prevedibile, entra in ... IL Piano sanitario dell’Asl, com’era prevedibile, entra in una fase cruciale. Se ne vogliono occupare i sindaci (la cui Conferenza locale il collega del capoluogo Marzi si accinge a convocare per la quarta volta il 14 ottobre, visto che la domenica precedente c’è il referendum), intende dare il suo contributo Forza Italia. In verità il suo dipartimento sanitario aveva già fatto delle proposte ma ieri hanno preso posizione ufficiale con una dichiarazione congiunta gli onn. Benito Savo e Italico Perlini, il consigliere regionale e responsabile sanitario per il Lazio Alfredo Pallone, il segretario provinciale Massimo Roscia, i quali, nell’annunciare anche una conferenza stampa presumibilmente ai primi di ottobre, chiedono la completa «rivisitazione» dell’importante documento. Insomma, un autentico siluro. Del resto, nella commissione regionale Sanità di agosto a Frosinone, l’assessore regionale Antonello Iannarilli e Pallone erano stati durissimi. Quest’ultimo aveva completamente smontato il Piano. I cinque princìpi enunciati ieri confermano questa posizione estremamente negativa (che entra, come per altre vicende, in rotta di collisione con An). Cosa sostiene Fi? Sia pure in linea generale (nello specifico bisognerà perciò attendere l’annunciata conferenza-stampa) e confermando «la profonda convinzione della piena autonomia funzionale e amministrativa dell’Asl, sintonica alla programmazione nazionale ed alle linee di indirizzo definite dall’amministrazione regionale», i quattro esponenti azzurri ritengono che «nell’unico interesse della salute e del benessere dei cittadini» sia «improrogabile e indifferibile» eliminare i «reparti sottodotati, con prestazioni inadeguate e di utilità marginale per i cittadini»; istituire neurochirurgia, cardiochirurgia e una «distribuzione più capillare della fisiokinesiterapia»; presenza equilibrata di reparti e servizi sul territorio con «opportune valutazioni epidemiologiche»; valorizzare le professionalità esistenti e acquisirne di nuove; «giusto equilibrio» tra operatori sanitari, amministrativi e «di staff sovra presenti». «La sanità non potrà essere partitocratica e asservita a interessi di parte - concludono - ma solo lo strumento al servizio dei cittadini e favorente le condizioni di benessere sociale». Come si vede, accuse molto gravi da parte di un partito che, al di là di tutto, si trova a governare la Regione. S. di N. |