I disagi
derivanti dallo smistamento in altri ospedali dureranno il tempo
strettamente necessario La direzione Asl rassicura i
dializzati Tra breve avranno locali più
idonei e strutture sanitarie all’avanguardia
di
SILVANO CIOCIA
Dopo la sospensione dell’ attività sanitaria
del servizio di Dialisi e Nefrologia dell’Umberto 1° di Frosinone disposta
dal Direttore Sanitario Saverio Celletti di concerto con quello aziendale
Carlo Mirabella puntuali sono arrivate polemiche e proteste soprattutto da
parte dei circa 40 dializzati i quali dovranno sopportare almeno per un
mese e chissà forse quanto altro tempo, notevoli sacrifici per sottoporsi
tre volte la settimana al depuramento del sangue che per loro significa
restare in vita in attesa del trapianto dei reni. Puntuale e
perentoria anche l’ assicurazione del Direttore Sanitario dell’ospedale di
Frosinone il dr. Saverio Celletti il quale afferma: «I malati devono stare
assolutamente tranquilli, proprio perché abbiamo noi per primi l’interesse
a trasferire immediatamente il reparto Dialisi e Nefrologia in via A. Fabi, dove sono stati approntati locali idonei, più spaziosi, metodiche
tecnicamente più avanzate e per di più con aree di parcheggio notevoli, al
fine di dare il miglior confort alberghiero a quanti purtroppo devono
sottoporsi a dialisi. Abbiamo ragionevolmente ritenuto di prenderci un
mese di tempo per le operazioni di trasferimento e organizzazione interna
del servizio, ma questo termine potrebbe accorciarsi notevolmente. Quindi
le proteste non hanno senso in quanto- ribadisce il dr. Celletti - lo
scopo principale di questo trasferimento è stato proprio quello di dare
più qualità e prestazioni ai dializzati con un servizio dotato di numerose
sofisticate apparecchiature.» Ma l’assicurazione del Direttore
Sanitario evidentemente non è riuscita a convincere pienamente i tanti
utenti usufruitori, i quali contestano il modo con cui è stato fatto il
trasferimento, le modalità di esecuzione (troppo tempo) e, non ultimo, il
notevole sacrificio che dovranno sopportare in questi giorni per recasi ai
presidi di Alatri ed Anagni per sottoporsi al trattamento dialitico.
«Speriamo solo che il tutto si concluda presto - ci ha detto un
dializzato - non siamo certo disposti a farci prendere in giro e non
vorremmo che il fatto di sottoporci a dialisi in altri ospedali diventi
definitivo perché come si sa in questo ospedale ogni cosa provvisoria
diventa poi definitiva». «Non ci arrenderemo e vigileremo acchè tutto
proceda speditamente non solo perché in ballo c’è la nostra vita ma per i
nostri familiari preoccupati per questo stato di cose i quali nonostante
l’ottima assistenza e organizzazione offertaci dall’Ausl devono purtroppo
starci vicino perché a dialisi effettuata ci mancano le forze per cui ci
devono assistere». Intanto sono stati sollecitati i vertici aziendali
affinché si preoccupino di dare sveltezza alle operazioni di
trasferimento.
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