Cronaca di Frosinone

Lunedì 24 Settembre 2001
I disagi derivanti dallo smistamento in altri ospedali dureranno il tempo strettamente necessario
La direzione Asl rassicura i dializzati
Tra breve avranno locali più idonei e strutture sanitarie all’avanguardia

di SILVANO CIOCIA

Dopo la sospensione dell’ attività sanitaria del servizio di Dialisi e Nefrologia dell’Umberto 1° di Frosinone disposta dal Direttore Sanitario Saverio Celletti di concerto con quello aziendale Carlo Mirabella puntuali sono arrivate polemiche e proteste soprattutto da parte dei circa 40 dializzati i quali dovranno sopportare almeno per un mese e chissà forse quanto altro tempo, notevoli sacrifici per sottoporsi tre volte la settimana al depuramento del sangue che per loro significa restare in vita in attesa del trapianto dei reni.
Puntuale e perentoria anche l’ assicurazione del Direttore Sanitario dell’ospedale di Frosinone il dr. Saverio Celletti il quale afferma: «I malati devono stare assolutamente tranquilli, proprio perché abbiamo noi per primi l’interesse a trasferire immediatamente il reparto Dialisi e Nefrologia in via A. Fabi, dove sono stati approntati locali idonei, più spaziosi, metodiche tecnicamente più avanzate e per di più con aree di parcheggio notevoli, al fine di dare il miglior confort alberghiero a quanti purtroppo devono sottoporsi a dialisi. Abbiamo ragionevolmente ritenuto di prenderci un mese di tempo per le operazioni di trasferimento e organizzazione interna del servizio, ma questo termine potrebbe accorciarsi notevolmente. Quindi le proteste non hanno senso in quanto- ribadisce il dr. Celletti - lo scopo principale di questo trasferimento è stato proprio quello di dare più qualità e prestazioni ai dializzati con un servizio dotato di numerose sofisticate apparecchiature.»
Ma l’assicurazione del Direttore Sanitario evidentemente non è riuscita a convincere pienamente i tanti utenti usufruitori, i quali contestano il modo con cui è stato fatto il trasferimento, le modalità di esecuzione (troppo tempo) e, non ultimo, il notevole sacrificio che dovranno sopportare in questi giorni per recasi ai presidi di Alatri ed Anagni per sottoporsi al trattamento dialitico.
«Speriamo solo che il tutto si concluda presto - ci ha detto un dializzato - non siamo certo disposti a farci prendere in giro e non vorremmo che il fatto di sottoporci a dialisi in altri ospedali diventi definitivo perché come si sa in questo ospedale ogni cosa provvisoria diventa poi definitiva». «Non ci arrenderemo e vigileremo acchè tutto proceda speditamente non solo perché in ballo c’è la nostra vita ma per i nostri familiari preoccupati per questo stato di cose i quali nonostante l’ottima assistenza e organizzazione offertaci dall’Ausl devono purtroppo starci vicino perché a dialisi effettuata ci mancano le forze per cui ci devono assistere».
Intanto sono stati sollecitati i vertici aziendali affinché si preoccupino di dare sveltezza alle operazioni di trasferimento.