Cronaca di Frosinone

Martedì 25 Settembre 2001
ASL Uno stringato comunicato annuncia che il piano sanitario locale è stato deliberato venerdì scorso
Cavallotti ha varato la riorganizzazione aziendale
Non dovendo avere il parere regionale, la programmazione può cominciare a concretizzarsi

«VARATO» il Piano sanitario locale per la riorganizzazione dell’Asl. L’annuncio ieri tramite uno stringato comunicato con il quale si rende noto che «il Direttore Generale, dott. Carmine Cavallotti, con atto emesso venerdì scorso, ha deliberato la "Riorganizzazione Aziendale-Piano sanitario locale" così come presentati recentemente, nella stesura definitiva, alle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e del comparto». Dunque, il manager ha tenuto fede a quanto annunciato nel luglio scorso: che cioè avrebbe «licenziato» il piano organizzativo a settembre. Per la verità, indicò i primi giorni per cui ha atteso un paio di settimane nell’auspicio che si tenesse la Conferenza locale per la Sanità, prevista il 14 ottobre, anche se manca l’ufficialità. Ma siamo sicuri che la prossima quarta riunione arriverà a qualcosa di concreto? Le prospettive non sono incoraggianti sia perché resta in piedi la rivendicazione dei piccoli comuni sulla loro presenza nel comitato di rappresentanza e sia perché, quando si è sciolta la riunione del 4 agosto scorso per il venir meno del numero legale, il sindaco di Frosinone Marzi affermò che l’avrebbe riconvocata solo se Casa delle Libertà e Ulivo avessero trovato un accordo. Cosa più facile a dirsi che a farsi. Il direttore generale, perciò, deve aver rotto gli indugi per non accumulare altri ritardi in un settore che in provincia ha già purtroppo perduto parecchio terreno a causa delle sciagurate divisioni su discussioni spesso oziose che non tengono conto del fatto che il Frusinate si trova parecchi anni indietro nell’assistenza sanitaria. Tante le cause di questa scandalosa situazione, che spinge molti frusinati a cercare fuori dal territorio quell’assistenza qualificata che qui non c’è. A fronte di questo drammatico scenario, alcuni amministratori si attardano a difendere questo o quel «baluardo» con una visione campanilistica ottusa in quanto non è più possibile, per motivi economici e tecnologici, mantenere in piedi strutture ospedaliere a poca distanza l’una dall’altra e che erogano la medesima assistenza. Ha fatto perciò bene il dott. Cavallotti a rompere gli indugi per cominciare a mettere mano alla riorganizzazione aziendale. Anche perché, al dunque, le ricorrenti e inconcludenti diatribe lo avrebbero potuto coinvolgere se fosse rimasto ad aspettare ancora. Che cosa se ci sono tuttora alcune sacche di resistenza dalle quali non arrivano segnali di presa di coscienza che nella sanità frusinate deve verificarsi una vera svolta? Subito. 

S. di N.