Il servizio affidato senza la
pubblicazione sul bollettino comunitario. Sott’accusa l’ex manager: «E’ tutto
legale» Appalto, Asl bocciata
dall’Europa L’Ue ha aperto la procedura
d’infrazione per l’affidamento della contabilità
di RAFFAELE CALCABRINA
L’Asl di Frosinone
è nel mirino dell’Unione europea. A far esplodere un “caso Frosinone" è la
Commissione europea che ha considerato irregolare la procedura con cui l’azienda
sanitaria frusinate ha predisposto un appalto per la gestione del sistema
computerizzato di contabilità. Per Bruxelles l’amministrazione responsabile del
servizio sanitario «ha omesso di pubblicare i bandi di gara nella Gazzetta
ufficiale delle Comunità europee, anche se l’importo complessivo del progetto
superava la soglia prevista (circa 390 milioni di lire)». In sostanza andava
indetta una gara europea, cosa che l’Asl non fece. Per questo la Commissione
europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia, che ha due mesi
per replicare all’Ue. Altrimenti le carte passeranno in mano alla Corte di
giustizia europea. Il direttore generale dell’Asl, Carmine Cavallotti non si
mostra preoccupato. «È una cosa che riguarda il mio predecessore - dice il
manager -. Ho ricevuto comunicazioni dal ministero, non posso che prenderne
atto. So che è in corso un’indagine della magistratura e della Corte dei conti.
Tra l’altro la società che si aggiudicò l’appalto non lavora più con noi». Ora
il servizio da chi è garantito? «Non da quella società». Avete dunque indetto un
nuovo bando? «Non ce n’è stato bisogno. Siamo in grado di garantire il servizio
da noi». Quali provvedimenti verranno adottati dall’azienda? «Per ora nessuno -
continua Cavallotti -. Non devo fare altro che attendere i risultati
dell’indagine della Corte dei conti. Se sarà riscontrata colpa grave, potremo
agire nei confronti dei responsabili per il risarcimento dei danni». E dunque
nei confronti dell’ex manager Pugliese? «Questo non lo so. Sarà la Corte dei
conti, eventualmente, ad indicarci i responsabili». E lui, l’ex direttore
generale Nicola Pugliese, che fa? «Sono tranquillo - dice -. Può darsi che
qualche errore sia stato commesso. Mi auguro, comunque, di poter dimostrare
innanzitutto di essere in buona fede e che la procedura seguita fu corretta». A
quando risale la gara? «Si parla almeno di tre anni fa - continua Pugliese -. Il
problema era che bisognava aggiornare il nostro sistema di contabilità. E
dovemmo fare anche in fretta». Perché non fu indetta una gara europea?
«All’epoca non ritenemmo di doverla fare perché non credevamo di superare i
limiti previsti dalla legge. Da parte nostra, però, non ci fu alcuna volontà di
escludere ditte straniere. Tra l’altro tre delle quattro ditte che presero parte
all’appalto erano di rilievo internazionale», conclude Pugliese.
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