Cronaca di Frosinone

Venerdì 5 Ottobre 2001
Il servizio affidato senza la pubblicazione sul bollettino comunitario. Sott’accusa l’ex manager: «E’ tutto legale»
Appalto, Asl bocciata dall’Europa
L’Ue ha aperto la procedura d’infrazione per l’affidamento della contabilità

di RAFFAELE CALCABRINA

L’Asl di Frosinone è nel mirino dell’Unione europea. A far esplodere un “caso Frosinone" è la Commissione europea che ha considerato irregolare la procedura con cui l’azienda sanitaria frusinate ha predisposto un appalto per la gestione del sistema computerizzato di contabilità. Per Bruxelles l’amministrazione responsabile del servizio sanitario «ha omesso di pubblicare i bandi di gara nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, anche se l’importo complessivo del progetto superava la soglia prevista (circa 390 milioni di lire)». In sostanza andava indetta una gara europea, cosa che l’Asl non fece. Per questo la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia, che ha due mesi per replicare all’Ue. Altrimenti le carte passeranno in mano alla Corte di giustizia europea.
Il direttore generale dell’Asl, Carmine Cavallotti non si mostra preoccupato. «È una cosa che riguarda il mio predecessore - dice il manager -. Ho ricevuto comunicazioni dal ministero, non posso che prenderne atto. So che è in corso un’indagine della magistratura e della Corte dei conti. Tra l’altro la società che si aggiudicò l’appalto non lavora più con noi». Ora il servizio da chi è garantito? «Non da quella società». Avete dunque indetto un nuovo bando? «Non ce n’è stato bisogno. Siamo in grado di garantire il servizio da noi». Quali provvedimenti verranno adottati dall’azienda? «Per ora nessuno - continua Cavallotti -. Non devo fare altro che attendere i risultati dell’indagine della Corte dei conti. Se sarà riscontrata colpa grave, potremo agire nei confronti dei responsabili per il risarcimento dei danni». E dunque nei confronti dell’ex manager Pugliese? «Questo non lo so. Sarà la Corte dei conti, eventualmente, ad indicarci i responsabili».
E lui, l’ex direttore generale Nicola Pugliese, che fa? «Sono tranquillo - dice -. Può darsi che qualche errore sia stato commesso. Mi auguro, comunque, di poter dimostrare innanzitutto di essere in buona fede e che la procedura seguita fu corretta». A quando risale la gara? «Si parla almeno di tre anni fa - continua Pugliese -. Il problema era che bisognava aggiornare il nostro sistema di contabilità. E dovemmo fare anche in fretta». Perché non fu indetta una gara europea? «All’epoca non ritenemmo di doverla fare perché non credevamo di superare i limiti previsti dalla legge. Da parte nostra, però, non ci fu alcuna volontà di escludere ditte straniere. Tra l’altro tre delle quattro ditte che presero parte all’appalto erano di rilievo internazionale», conclude Pugliese.