Ferentino/Apertura ospedale, la
protesta si sposta in piazza
di ANTONIO MARIOZZI
Si bloccano i
pignoramenti all'azienda che gestisce le Terme e lo stabilimento dell'acqua di
Fiuggi. Ieri è stata infatti depositata al tribunale di Frosinone la richiesta
di ammissione al concordato preventivo, dopo che otto società creditrici avevano
presentato istanza di fallimento per un totale di 750 milioni contro la spa di
viale Anticolana, che è oppressa da un deficit di 127 miliardi. Si argina,
dunque, l'assedio dei creditori nei confronti di «Acqua e Terme», che attraversa
una crisi economica senza precedenti e che sta per essere privatizzata nei
settori industriale e termale. Al concordato preventivo si è arrivati grazie al
piano di risanamento preparato dal consulente Eugenio Pinto, ma ora il giudice
dovrà esaminare tutti i documenti prima di arrivare alla convocazione
dell'assemblea dei creditori, che dovrà accettare o no il concordato. La
procedura per evitare il fallimento dell'azienda di proprietà del Comune è stata
avviata, mentre s'intensificano le trattative per concludere la privatizzazione
della società termale. Ieri c'è stato un incontro tra il vicesindaco Coriolano
Merletti e l'avvocato Giorgio De Santis, che ha avuto l'incarico da un'azienda
nazionale di presentare un'offerta per la gestione della famosa «acqua della
salute». E la prossima settimana il sindaco Virginio Bonanni conta di ricevere i
rappresentanti dell'Anianus e della società Anticoli (l'Acea si è già chiamata
fuori e anche l'interesse della Sanità spa, secondo fonti del Comune, sarebbe
diminuito negli ultimi giorni), la cordata d'imprenditori del Frusinate guidata
da Benito Stirpe e che punta ad acquisire gli stabilimenti termali più
importanti dell'Italia centro-meridionale. Si stringono i tempi, insomma, per
far uscire «Acqua e Terme» dal tunnel delle difficoltà finanziarie e restituire
tranquillità ai suoi 380 lavoratori. «Sono fiducioso - dice il sindaco di Fiuggi
- e spero che si arrivi entro breve tempo alla soluzione definitiva. Esistono
tutte le condizioni per superare la crisi dell'azienda e rilanciare l'economia
locale. Siamo ormai nella fase finale e quanto prima la gestione delle Terme e
dell'imbottigliamento (per lo stabilimento è in pole position la Sangemini) sarà
quindi affidata ai privati». Il presidente degli albergatori (Adaf), Franco
Tucciarelli, aggiunge: «Le Terme - dichiara - non sono state e non saranno mai
un'azienda qualsiasi, perché costituiscono una risorsa fondamentale per la città
di Fiuggi. Per questo le strategie del partner privato dovranno sostenere lo
sviluppo turistico e il rilancio economico del comprensorio». Intanto l'azienda
di viale Anticolana è riuscita a migliorare i suoi conti riducendo di tre volte
la perdita mensile, che da circa due miliardi e mezzo è ora scesa intorno ai
seicento milioni.
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