Cronaca di Frosinone

Domenica 14 Ottobre 2001
Veroli/L’inchiesta scattata dopo alcune denunce del sindacato. S’ipotizza l’abuso d’ufficio
Città Bianca, indaga la procura
La polizia ha sequestrato le convenzioni tra la clinica e l’Asl

di ELISABETTA BOTTONI

Corre ai ripari l’esecutivo regionale per salvare la clinica Città Bianca di Veroli. Finita nel mirino anche della magistratura, che ha aperto un’inchiesta sui contratti con la Asl.
La sorte dei centocinquanta lavoratori della struttura sanitaria è appesa ad un filo: il prossimo 20 novembre scade l’ultimo contratto che vincola la Città Bianca alla sanità pubblica. Il rapporto è al capolinea, dopo una serie di proroghe. Una collaborazione che permette alla clinica di restare aperta. «Ho intenzione di proporre una legge regionale che regolamenti i rapporti tra pubblico e privato, provvedimento che riguarderà tutto il Lazio e, quindi, anche la Ciociaria», spiega l’assessore regionale alla Sanità Vincenzo Saraceni. «Con questa legge, se approvata, anche il manager Cavallotti avrà a disposizione soluzioni per continuare il rapporto con la Città bianca», dice ancora l’assessore della Pisana.
Il responsabile della sanità ciociara sembra accogliere la proposta: «Potrebbe essere una soluzione - dice Cavallotti -. E’ importante comunque salvaguardare due servizi fondamentali garantiti dalla Città Bianca: radioterapia e riabilitazione. E’ l’unica struttura in grado di fornire queste prestazioni in tutta la provincia. E’ impensabile restare senza».
Sul fronte giudiziario, intanto, la clinica di Veroli è finita su un fascicolo della procura del capoluogo nel quale si ipotizza l’abuso d’ufficio. L’inchiesta è nata in seguito ad una serie di esposti finiti sul tavolo del magistrato alcuni mesi fa, presentati da sigle sindacali. Le denunce parlano di servizi offerti in regime di convenzione dalla struttura sanitaria privata, quindi pagati dall’erario, prestazioni che invece avrebbe potuto offrire anche la sanità pubblica. In sostanza, secondo gli esposti, i titolari della clinica sarebbero stati favoriti.
Così la procura di Frosinone ha inviato negli uffici della Città bianca i poliziotti di digos e squadra mobile del capoluogo, che hanno sequestrato i contratti. Due blitz della polizia, uno due settimane fa e l’altro la settimana scorsa, per acquisire i contratti firmati sia dall’ex manager Nicola Pugliese che dall’attuale responsabile della Asl Carmine Cavallotti.
L’inchiesta punta a scoprire se il rapporto tra Asl e clinica nasconda, o abbia nascosto, illeciti per favorire gli imprenditori proprietari della struttura di Veroli. In questo caso, l’ipotesi di abuso d’ufficio potrebbe trasformarsi in corruzione, reato più grave. Sembra però che gli investigatori non abbiano trovato traccia di questi presunti illeciti. Anzi. Secondo indiscrezioni, i contratti sarebbero sostanzialmente regolare e che, malgrado i sospetti, tutto sia perfettamente cristallino.
Nessuno dei soggetti coinvolti, sia in ambito pubblico che privato, risulta iscritto sul registro degli indagati.