Intanto il ministro Sirchia conferma:
nessun pericolo carbonchio dalle lettere recapitate all’università di
Cassino Super esperti contro
l’antrace L’Asl attiva una task-force per far
fronte alle minacce di bio-terrorismo
di ALESSIO PORCU
L'annuncio lo ha fatto
ieri sera alle venti il ministro della Salute, Girolamo Sirchia: «non c'è
traccia di antrace nelle polveri recapitate martedì all'università di Cassino
all'interno delle lettere indirizzate a tre professori, stessa situazione per
gli altri trentatré casi sospetti e inviati al centro di referenza nazionale
presso l'Istituto zooprofilattico di Foggia». Tra quei trentatré casi sospetti
c'erano anche i campioni di polveri prelevati mercoledì sera dai carabinieri,
nella busta con la bolletta dell'Enel recapitata in mattinata ad una coppia di
anziani pensionati di Pico. Il ministro è stato chiaro: «Tutti i test hanno
avuto esito negativo». La Asl di Frosinone però non abbassa il livello
dell'allarme e già ieri ha istituito una commissione di esperti con il compito
di fronteggiare eventuali emergenze dovute ad attacchi batteriologici in
Ciociaria. La task force «ha il compito - spiegano dall'azienda sanitaria - di
rilevare ed acquisire conoscenze circa la consistenza numerica e le
caratteristiche dei materiali e presìdi che possano essere utili a fronteggiare
immediatamente particolari tipologie di rischio».
L'allarme
bio-terrorismo in provincia di Frosinone era scattato mercoledì verso le 13. Lo
aveva scatenato la polvere grigiastra sparsa sulle tre lettere destinate ad
altrettanti professori della facoltà d'Ingegneria nell'università di Cassino. La
posta era diretta al preside Guglielmo Rubinacci (docente di Elettrotecnica), al
professore Elio Jannelli (titolare della cattedra di Macchine - Cogenerazione di
Energia) ed al pro rettore Alberto Carotenuto (delegato al settore Edilizia).
All'interno di ogni busta c'era un foglio sul quale erano scritte frasi stampate
al computer, inneggiavano all'antiamericanismo e si concludevano con la frase
"Addio professore". Ma soprattutto c'era quella polvere grigiastra. Fino
all'annuncio fatto ieri sera dal ministro Sirchia, professori e fattorini che
avevano toccato le buste seguivano per precauzione una cura basata su un
antibiotico prescritto dal dottor Claudio Di Russo dell'ufficio Igiene dell'Asl
di Cassino. L'indomani c'era stato il caso dei due vecchietti a Pico e quello
della telefonata anonima alla questura di Frosinone con cui un mitomane
annunciava che i terroristi avevano avvelenato l'acquedotto del Simbrivio.
Carabinieri, polizia e sanitari hanno dubitato dal primo
momento che le polveri sequestrate contenessero spore di antrace. «Ma occorreva
una risposta ufficiale» spiegano dall'Asl. «Vogliamo rassicurare la provincia di
Frosinone - dicono dalla Città della Salute, la struttura di via Armando Fabi
nel capoluogo dove sono concentrati uffici e ambulatori - proprio per questo
abbiamo messo in rete sul nostro Internet le informazioni sui vari fenomeni, le
schede informative predisposte, i moduli da utilizzare in caso di necessità». Il
sito è www.asl.fr.it e per chi non è pratico di Internet c'è il numero di
telefono 800-571661.
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