Cronaca di Frosinone

Giovedì 4 Ottobre 2001
Il direttore generale della Asl Carmine Cavallotti ha dichiarato di non potere andare oltre
Città Bianca, una poroga di soli due mesi
I sindacati, insoddisfatti, hanno convocato una nuova assemblea dei dipendenti

di SILVANO CIOCIA

IERI mattina alla presenza del manager Carmine Cavallotti e del dott. Antonio Bucchiarone per l’Azienda, dei sindacalisti Davide Della Rosa, Mollica e Cristini della Cgil, Fratarcangeli e Ricci della Cisl e Matassa della Uil unitamente ai rappresentanti aziendali, si è discusso della mancata proroga del contratto o affitto con l’Ini Città Bianca di Veroli e la conseguenziale situazione dei circa 170 dipendenti che rischiano di trovarsi senza lavoro. Preoccupatissimi i sincadati che hanno esternato al Direttore Generale tutta la loro preoccupazione per uno stato di cose allarmante, da definire immediatamente, in quanto si tratta di badare e alla salute degli utenti già in cura e al malcontento dei 170 lavoratori che incominciano ad essere preoccupati e sfiduciati.Dal canto suo il Manager Carmine Cavallotti è stato chiaro e preciso: «Per quanto riguarda il nuovo contratto tra Ausl e Città Bianca non posso andare oltre la proroga di due mesi che mi accingo a firmare immediatamente e che riguarda l’acquisto di prestazioni e il pagamento tramite Drg. Come dire a numero di prestazioni. Per il resto non posso garantire nulla in quanto non ho l’avallo della Regione.» Di qui la delusione dei sindacalisti i quali intanto hanno indetto un’assemblea per questa mattina alle 13 all’interno della struttura della Città Bianca di Veroli dove dopo aver rappresentato ai lavoratori quello che è stato detto nell’incontro con l’Ausl molto probabilmente convocheranno un’altra assemblea da tenersi il 15 prossimo venturo allargata ai sindaci interessati, ai parlamentari e alla categoria degli utenti.«Come dire le cose vanno per le lunghe - afferma Davide Della Rosa - mentre però la preoccupazione delle maestranze cresce di ore in ore. Il contentino dato dal Manager non soddisfa nessuno proprio nessuno in quanto la situazione di precarietà continua senza soluzione e questo sta creando sconcerto e rabbia in primis agli utenti che non intendono interrompere la terapia in atto e secondo perchè questa telenovela sta creando notevole allarmismo.» «Tutto ciò che ci serve- ha detto una malata in cura oncologica alla Città Bianca - lo abbiamo a Veroli perchè allora fare tanto chiasso ? L’Umberto 1° non è dotato di queste apparecchiature e togliercele significherebbe sollevare una dura protesta.» A margine della riunione si è parlato anche dei dializzati i quali preoccupati hanno avuto assicurazioni circa la ripresa delle prestazioni a Dicembre, alla Città della Salute, ottenendo intanto la massima assistenza per i malati con personale specializzato e per i dipendenti la possibilità di timbrare il cartellino a Frosinone per essere coperti da assicurazione. Infine sono stati concessi i buoni pasti per il turno notturno.