di SILVANO CIOCIA

«IL trasferimento del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura in quel di Sora non fa altro che impoverire le prestazioni dell’Umberto I costringendo gli utenti di Frosinone ad emigrare altrove per godere di quelle prestazioni che sempre ha goduto». Pesanti gli interventi del Segretario Generale della Uil Alberto Matassa e del Coordinatore della sanità Giulio Rossi i quali fanno rilevare che« gli accordi presi in precedenza direttamente con il personale interessato prevedevano che la mobilità riguardasse solo coloro che ne avrebbero fatta specifica richiesta». Infatti ricordano al manager Cavallotti che «esiste una mobilità d’urgenza, ma che è altra cosa rispetto a quella che si suol fare che è sicuramente mobilità ordinaria trattandosi di istituzione di nuovo reparto a Sora con contestuale chiusura di quello di Frosinone.
Matassa e Rossi ricordano ancora al direttore generale, qualora ce ne fosse bisogno, che il sindacato da loro rappresentato a suo tempo espresse parere negativo sul trasferimento del reparto suddetto e chiese di soprassedere a qualsiasi movimento riguardante lo stesso, perché la mobilità ordinaria deve essere prima concertata con il sindacato. Come dire questo trasferimento non si deve fare soprattutto perché penalizza i tanti utenti che si servono dell’importante servizio al quale si rivolgono anche cittadini provenienti da altre province. «Qualora però si procede senza che il sindacato sia stato in qualche modo coinvolto nella questione - minacciano i sindacalisti - si arriverà ad una manifestazione in via Fabi per questi e altri problemi non escludendo il ricorso alle vie legali».