Cronaca di Frosinone | |
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Mercoledì 10 Ottobre 2001 | |
SANITÀ Come certi amministratori stanno affossando
la speranza di miglioramenti Conferenza locale, indecente telenovela CONFERENZA locale per la Sanità: un’indecente telenovela. È dal mese di marzo, e dopo un lungo periodo precedente di «assenteismo» (basti dire che il comitato di rappresentanza ha operato per qualche anno in una palese situazione di illegittimità essendosi ridotto a due dei cinque membri), che non si riesce ad assicurare il numero legale. Dopo tre inutili tentativi, il 5 agosto lo si era finalmente raggiunto ma poi, a causa della oziosa diatriba sulla richiesta presenza dei piccoli comuni nel comitato di rappresentanza (possibile soltanto per via politica considerato che la legge regionale non consente due votazioni per renderla praticabile), si è ritornato al vecchio malcostume di farlo venir meno. Adesso, il quinto tentativo sembra arenato nel porto delle prime nebbie autunnali. Se l’assemblea dei sindaci non viene convocata tra oggi e domani (sono necessari infatti venti giorni prima del giorno di riunione) per l’ultima domenica di questo mese, si potrà tenere forse a novembre. Il metro di comportamento di alcuni nostri amministratori è, dunque, il sistematico rinvio alle calende greche. Con questo irresponsabile metodo si vorrebbero risolvere i problemi della sanità? Quando, nel 2050? Come suonano stonate allora le prese di posizione, anzi le pretese, di certi amministratori locali che chiedono tutto e subito! E poi rinviano di settimana in settimana il funzionamento di un organismo di partecipazione che dovrebbe collaborare al riassetto del settore nella nostra provincia. Non sono bastate le richieste, documentate, prima dell’on. Benito Savo e ieri del sindaco di Ferentino, Roberto Valeri, a smuovere il sindaco Marzi per riconvocare la Conferenza locale. Quante contraddizioni... Questi amministratori, che paiono vivere in un altro mondo chiedendo la luna nel pozzo (tutti vogliono il potenziamento dei «loro» ospedaletti, ma perché non dicono dove stanno i soldi?); che attaccano il manager Cavallotti per la sua voglia di realizzare opere ferme da anni (e quando si decide si può anche sbagliare: ma è preferibile il decisionismo all’inettitudine); che parlano e straparlano nei Consigli comunali di potenziamento di ospedali e così via e poi, quando si deve passare alle decisioni, se la squagliano facendo mancare il numero legale. Con le chiacchiere la sanità frusinate andrà sempre più indietro e diventerà davvero da terzo mondo. Per responsabilità di tutti questi piccoli patetici «ponzi pilati». S. di N. |