VEROLI / CITTÀ BIANCA La
proroga della convenzione Asl non soddisfa
nessuno Secondo la proprietà è assolutamente limitativa e non consente
neppure di coprire le spese per il personale di
SILVANO CIOCIAI sindacati non mollano. Continuano a ritmo
incessante gli incontri propedeutici all’assemblea di Lunedi 15 prossimo
utili a capire le intenzioni della Regione, Ausl e proprietà in merito al
rinnovo o affitto dei servizi dellla Città Bianca di Veroli in questi
giorni al centro dell’interesse degli utenti e politici per la telenovela
sul rinnovo. Ieri mattina c’è stato un incontro all’interno della sala
conferenze della Città Bianca di Veroli. Per la proprietà il dr. Cristofer
Faroni con il capo del Personale dott. ssa Mizzoni, per i sindacati il
Segretario Generale della Cgil Mollica, quello della Cisl Fratarcangeli
unitamente a Ricci. Presenti pure la rappresentanza sindacale interna.
I sindacati in primis hanno voluto conoscere le reali intenzioni della
proprietà su questa vicenda. Cioè se intende seguire la strada della
convenzione con l’Ausl o invece ci sono altre scelte. Faroni ha affermato
che vuole proseguire sulla strada di un rapporto stabile non altalenante,
che possa tornare utile prima di tutto agli utenti usufruitori del
servizio, e poi alle altre parti in causa :Regione e Ausl.Certo - ha detto
- quest’ultima proroga concessa dal manager Carmine Cavallotti non ci
soddisfa affatto anche perchè così limitativa non consente nemmeno di
coprire le spese primarie compresi gli stipendi al personale.Ci sarà da
rivedere tutta la questione, sedersi intorno ad un tavolo seriamente e
stabilire una volta per tutte quello che si vuole fare.I sindacalisti
confermano che continua intanto la mobilitazione di tutto il personale
almeno fino alla riunione di Lunedi prossimo quando nel corso di
un’assemblea, presenti Manager, parlamentari, rappresentanti delle
istituzioni locali e governative rappresentanti degli utenti sii dovranno
conoscere le reali intenzioni dei sindaci interessati, parlamentari e
Regione la quale continua a nicchiare e non si sa perché. Mollica afferma:
«E’ proprio questo quello che vogliamo sapere, bisogna essere chiari fino
in fondo il silenzio su questa storia che potrebbe mettere a repentaglio
il rapporto di lavoro di 170 dipendenti non convince affatto. Insomma non
accetteremo giochi sulla pelle dei malati.» Allora perchè tanta
ostinazione a chiudere un contratto che va a completare quei servizi di
cui non dispone la struttura pubblica locale? »
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