FERENTINO Molti cittadini hanno sfilato da largo
S. Agata fino al nosocomio dove sono stati tenuti i
discorsi Un corteo di protesta per
l’ospedale Chiesto il rispetto delle deliberazioni già assunte. Giovedì
incontro all’Azienda sanitaria
di
LUISA GOBBO
FERENTINO - «Vogliamo dottori non impiegati. No al
piano Cavallotti»!» Questi alcuni striscioni che sono stati attaccati sul
muro dell’ex struttura sanitaria in Piazza dell’Ospizio durante la
manifestazione di protesta svoltasi ieri mattina nei quali si leggeva
tutta la rabbia degli abitanti e dei politici. La rabbia di gente
illusa e forse presa in giro da tante promesse che garantivano almeno la
postazione di Primo Soccorso. Quella stessa gente che ha partecipato
in massa numerosa a cominciare dagli studenti di tutte le scuole di ogni
ordine e grado a persone ottantenni che non hanno mancato di gridare
«vogliamo l’ospedale». Un corteo di protesta partito da largo S. Agata
per raggiungere da Via Bartoli, Viale Marconi, Via XX Settembre, Piazza
Matteotti, Via Dionigi, Via Consolare e Via Antiche Terme per arrivare
davanti al nosocomio. Qui l’ex sindaco Scalia, i Consiglieri Comunali,
Piergianni Fiorletta e Alberto De Carolis, hanno dibattuto sul piano
sanitario messo a punto dal manager Carmine Cavallotti. Unanime la
richiesta: «noi ci mobiliteremo per il rispetto della delibera del
consiglio comunale del 1997 e delle delibere aziendali numero 1329 del
27.5.99 e numero 1215 del 15. 5.2000 ». Tutto comunque dipenderà
dall’incontro fissato per giovedì 18 presso l’Azienda Sanitaria di
Frosinone alla quale sarà presente il Direttore Generale Cavallotti, il
sindaco della città Roberto Valeri, ed i capigruppo del consiglio comunale
unitamente all’Assessore alla Sanità. Solo dopo l’esito di tale
incontro che dovrebbe garantire l’attuazione delle delibere citate, si
decideranno, qualora non si ottenesse quanto richiesto, clamorose forme di
protesta. Un corteo che ha espresso tutta la sua rabbia per una
situazione che cosi come prospettata non può essere tollerata dai circa 20
mila cittadini che si sono visti decurtare se non annullare una struttura
ospedaliera che era tra le più annoverate nel pianeta sanità in
ciociaria.
«Le risultanze di questa riuscita manifestazione- ci dice Alberto De
Carolis - saranno portate all’attenzione del Direttore Generale dell’Ausl
il quale dovrà tenerne conto. Noi non possiamo accettare, che l’ospedale
venga smembrato, in quanto non assicura, cosi com’è, la benché minima
assistenza in caso di urgenze. Il fatto di avere un’ambulanza
medicalizzata e la presenza di un medico per sole 12 ore al giorno ci
penalizza ancora di più. Per cui non accetteremo promesse ma atti
deliberativi che possano ridare ai ferentinati quello che è stato tolto».
Una legittima richiesta che trova consensi non solo tra i politici ma
soprattutto tra gli utenti.
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