Decesso avvenuto nell’ospedale di
Pontecorvo Morte sospetta di un operaio
due medici rinviati a giudizio
di
LORIS FRATARCANGELI
Due medici rinviati a giudizio per
omicidio colposo. Sono Angelo Sparagna (difeso dall'avvocato Attilio
Turchetta) e Biancamaria Pardi (assistita dall'avvocato Franco Assante),
entrambi in servizio all'ospedale di Pontecorvo. I fatti risalgono al
giugno di tre anni fa. Tutto comincia dalla morte di un operaio
quarantenne, Luigi Di Veglia, sposato e padre di due bambini, che da
qualche giorno era ricoverato al Pasquale Del Prete per un sanguinamento
dell'ulcera. La giovane vedova, passati i giorni del dolore, delle
lacrime, della disperazione, decide di presentare un esposto alla procura
di Cassino, chiedendo che sulle cause della morte di suo marito sia fatta
chiarezza. La denuncia viene inoltrata dall'avvocato Angela Galione, del
foro di Roma. Ieri mattina l'udienza preliminare, davanti al gup Claudio
Di Ruzza che, così come sollecitato dal pm Beatrice Siravo, manda sotto
processo i due medici. Angelo Sparagna avrebbe tenuto una condotta
negligente. Non avrebbe segnalato agli infermieri del reparto la gravità
delle condizioni del ricoverato. Inutilmente l'avvocato ha ricordato
che, la sera in cui morì il degente, il medico non era in servizio. Era
reperibile. Ma nessuno lo chiamò. Nessuna telefonata arrivò sul suo
cellulare, nè a casa. La sua collega, Biancamaria Pardi, che quella sera
era di turno al pronto soccorso, deve rispondere di imperizia. Fu
chiamata, andò in reparto per visitare l'operaio, prescrisse le cure del
caso. Che però, stando almeno alle accuse, non erano quelle più
appropriate. La prima udienza è fissata al 25 febbraio.
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